(ACR) 40 ANNI REGIONE, L’INTERVENTO DI SCAGLIONE (PU)

“La visione sturziana che noi Popolari intendiamo ricordare in questa solenne seduta del Consiglio regionale di Basilicata, era quella di un autentico regionalismo, scevro dai condizionamenti post unitari, pur se lontano dalla intuizione federalista che già Cattaneo nella sua dimensione europea aveva immaginato, capace cioè di arricchire lo Stato di una forte e concreta articolazione politica ed istituzionale che lo avvicinasse ai cittadini senza quelle cosiddette ‘gonfiezza burocratica ed avidità gestionale’ proprie delle Regioni così come si vanno espandendo in virtù della moda federalista”. E’ quanto ha detto il capogruppo dei Popolari uniti in Consiglio regionale, Luigi Scaglione, nel suo intervento nella seduta straordinaria dedicata ai 40 anni della Regione.

Scaglione si è chiesto se la dimensione regionale immaginata da Sturzo è riuscita a tradurre nei fatti questo spirito evocato molti anni prima delle prime elezioni regionali. “Fino a ieri l’altro sembrava di sì – ha osservato – che si potesse cioè immaginare uno Stato unitario, quello voluto da Cavour ed evocato anche da Giustino Fortunato nei suoi scritti e nelle sue azioni parlamentari, capace di essere sentito amico, presente, partecipe dei destini della gente, grazie alle decisioni dei governi regionali improntate all’autodeterminazione con una prospettiva comune. Oggi, invece, le Regioni dei governatori e della devolution, come scrive qualcuno, sembrano puntare diritto alla dissoluzione dello Stato ricercando nuovi localismi che ammantati dalla ricerca di un Federalismo economico sono forse il vero male oscuro del nostro tempo”.

Un tempo “che impone dunque una stratificazione diversa del concetto di Stato costruito dalle Regioni e non viceversa”. Un tempo “che guarda alla storia della nostra regione, della nostra amata Basilicata, come alla storia dove uomini liberi e forti il 18 agosto del 1860 completarono quel processo di insurrezioni risorgimentali dando un contributo forte all’Unità italiana. Il tempo, il nostro, non è passato invano; ci siamo, siamo qui a rileggere quella storia e questa storia con i protagonisti di questo nuovo millennio, a ribadire con forza l’immagine di un orgoglio tutto lucano di essere diversi, di aver fatto della vicenda politica la opportunità vera di legare l’istituzione ai cittadini, abbattendo quella politica della selezione del censo come elemento caratterizzante della vita politica per lunghi anni”.

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