“Oggi si celebra una giornata importante, speciale, per il suo significato altamente simbolico ma anche perché nel 2010, anno nel quale compie 40 anni, la Regione Basilicata è chiamata a fare scelte strategiche dalle quali dipendono, in larga parte, lo sviluppo economico e sociale dell’intero decennio”. Ha iniziato così il capogruppo di “Per la Basilicata” in Consiglio regionale, Roberto Falotico, il suo intervento nella seduta straordinaria dell’Assemblea dedicata ai 40 anni della Regione. “L’occasione che ci è data, dunque – ha aggiunto – è utile per riflettere, ma soprattutto per superare e correggere le criticità ed i limiti ravvisati in questi quattro decenni di regionalismo, con l’obiettivo di riavvicinare – quanto più rapidamente possibile – le Istituzioni alle esigenze dei cittadini”.
A parere di Falotico “per i prossimi anni il nuovo modello regionale dovrebbe essere improntato alla piena sussidiarietà e ad una maggiore equità, ad un’apertura e ad un dialogo continui e costanti, per cui i lucani possano esprimersi secondo un assioma semplice ma efficace del tipo: pago (i tributi) – vedo (i risultati) – voto. Credo che i lucani abbiano urgente necessità di una Regione che sappia svolgere un ruolo efficace (ma non invasivo) di governo, che sia perno di una rete tra istituzioni territoriali e locali al servizio dei cittadini. Che abbia funzione di sintesi e non di contrapposizione, come un’Istituzione rappresentata da tante anime può e deve fare più spesso”.
“La Regione Basilicata – ha detto ancora Falotico – deve sempre di più rappresentare gli interessi e le istanze di tutti i lucani, facendo scelte strategiche che facciano leva sulla centralità della persona: in sé e nelle sue proiezioni relazionali: la famiglia, quale luogo delle relazioni affettive; il lavoro, quale espressione di un progetto di vita; la comunità e il territorio, quali ambiti di relazioni solidali. Da questo valore discende la tesi di un welfare delle opportunità e delle responsabilità (che si rivolge alla persona nella sua integralità) e non più un modello di tipo prevalentemente risarcitorio”.
“Parallelamente, la Regione è chiamata a riposizionare il proprio sistema produttivo – ha concluso Falotico – ad accettare nuove sfide, da condurre anche attraverso un’attenta concertazione con tutte le parti sociali, allo scopo di valutare al meglio gli obiettivi sostenibili a cui tendere e quali risorse impiegare per creare una regione “di nuovo in cammino”, in termini di occupazione e qualità della vita”.