Si terrà questa sera a partire dalle 19:00, per le vie della città della antica Acheruntia, la XX a edizione del Corteo storico “dai Longobardi ai Normanni storia di una cattedrale”. E sarà proprio l'antica storia che ha gettato le fondamenta al presente, la protagonista di una due giorni che ogni anno ricrea, per mano dell'Associazione culturale Acheruntia, l'antica atmosfera medioevale attraverso un trionfo di colori e sapori di un tempo. Una storia che affonda le sue radici agli albori del secondo millennio quando arrivò nell'Italia meridionale una nuova popolazione: i Normanni, mercenari al servizio dei duchi di Salerno, Benevento, Napoli e degli stessi bizantini.Nel 1027 il loro capo Rainulfo Drengot ottenne dal duca di Napoli, in cambio dell'aiuto prestato nella guerra contro Capua, la contea di Aversa; iniziò così la conquista di tutto il Mezzogiorno d'Italia portata a termine da Roberto detto il Guiscardo, Duca di Puglia. Dopo l'ubbidienza di Acerenza e di tutta la Puglia al conte Umfredo nel 1053 gli Acheruntini dopo alcuni anni si ribellarono al conte, ma furono ridotti all'obbedienza con le armi da Roberto il Guiscardo che nel 1061, riconquistò Acerenza e la riconsegnò al conte Asclettino, "anno 1061 Robertus dux coepit civitatem Acheruntiam". Roberto durante il Concilio di Melfi del 1059 aveva prestato giuramento di fedeltà alla Chiesa di Roma. Nello stesso Concilio, il Vescovo di Acerenza Godano, monaco clunyacense, artefice della pace tra il Papato e i Normanni, fu insignito del titolo di Arcivescovo metropolita, con giurisdizione ecclesiastica sulle sedi vescovili di Potenza, Tricarico, Tursi, Venosa e Gravina. Fu allora che il novello Arcivescovo, con i generosi finanziamenti di Roberto iniziò la costruzione di una nuova e più imponente cattedrale, degna del più importante ruolo assegnatogli da Papa Niccolò II. Tuttavia fu Arnaldo abate di Cluny, venuto al seguito di altri Normanni, che nominato Arcivescovo nel 1067, continuò e portò a compimento i lavori di costruzione, a mezzo di maestranze locali, dirette da architetti francesi che trasferirono in loco le architetture transalpine dell'Abbazia clunyacense. Lo stesso Arnaldo nel 1080 consacrò solennemente il nuovo e maestoso tempio a Santa Maria Assunta e a San Canio. Una rievocazione che, questa sera, riporterà indietro nel tempo la cittadina al momento storico in cui si consacrò la maestosa cattedrale che custodisce ancora oggi le spoglie del santo “Canione”. Giocolieri, saltimbanchi, il mercato medievale e la storica sfilata si concluderanno in largo Arnaldo con la rappresentazione teatrale dei rapporti tra Stato e Chiesa , protagonisti gli accordi tra il vescovo Arnaldo e del duca di Puglia Roberto il Guiscardo moderati dalla raffinata fermezza di Sykelgaita, moglie del duca. Tanti i personaggi, più di 150 figuranti e tante le novità che dopo venti anni l'Associazione Culturale Acheruntia, con tanto impegno, riesce a rievocare in maniera sempre originale supportata dal Comune di Acerenza che quest'anno ha inserito l'evento nel Pacchetto Integrato di Offerta Turistica. Una manifestazione che è tradizione di una terra densa di storia antica per cui ogni pietra trasuda una storia da raccontare alle giovani generazioni. L'appuntamento è per questa sera alle ore 19:00 nel suggestivo borgo di Acerenza.
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