Al via la ventiseiesima edizione della kermesse che, sotto il segno dell’ottava musa, è stata soprannominata “il festival dei luoghi e delle persone”, e che è diventata, nel tempo, punto di riferimento per il cinema indipendente, italiano e internazionale.
Diverse le novità di cui si fa portatrice l’edizione imminente del Lucania Film Festival: prima fra tutte, una direzione artistica condivisa tra la regista iraniana Hana Makhmalbaf e l’attivista Claudia Fauzia. In una cornice come questa, in cui possa prendere piede il pensiero libero e critico, trova spazio il “Talk di bugia”, ideato dalla stessa co-direttrice Fauzia: un ciclo di incontri per attraversare il territorio della finzione e dell’invenzione, dove la menzogna – fil rouge dichiarato di quest’anno – diventa strumento creativo, spunto narrativo e riflessione poetica. Un dibattito che di volta in volta spazierà tra varie tematiche attuali – dal femminismo alle identità culturali passando per il rapporto tra religione e identità queer – con l’obiettivo di mettere in discussione tutte quelle verità che viviamo come “precostituite”.
Restano, d’altronde, le consuetudini che hanno fatto del LFF un appuntamento tanto atteso e apprezzato dal pubblico di tutta la costa jonica, e non solo: anche quest’anno, infatti, l’anteprima del 3 agosto sarà affidata al suggestivo concerto in spiaggia, all’alba, con le sonorizzazioni live di Rocco Mentissi e le letture performative di Manola Rotunno dedicate alla figura di Frankenstein. La kermesse entrerà poi nel vivo a partire dal 6 agosto: centrali saranno, come sempre, le proiezioni dei film in concorso, le masterclass coi protagonisti del cinema, i concerti e le “cinepasseggiate”, tra cui i percorsi del Mediterraneo e asiatici con le star Nabila Rezaïg e Zainab Entezar. A tal proposito, tra i nomi in cartellone si distinguono: sul versante filmico, Antonio dei Manetti Bros, gli attori Marianna Fontana e Giulio Beranek; su quello artistico, il maestro Mimmo Paladino e l’architetto Luca Molinari; mentre, per la parte musicale, Frida Bollani Magoni insieme a Mark Glentworth, Roberto Angelini con Pier Cortese e Angelo Mellone & Band. In particolare, per questa edizione, il programma delle proiezioni segrete è stato curato dall’altra co-direttrice, Hana Makhmalbaf.
Il festival terminerà domenica 10 agosto, ma non senza aver destinato costantemente uno spazio, insieme intimo e collettivo, al “Cinema ad alta voce”, il luogo riservato agli audiolibri e alle audio-narrazioni in cui la parola si ascolta in silenzio grazie alla tecnologia del “Silent system”. E perché il cinema sia davvero un’esperienza inclusiva e accogliente per tutti, è prevista da programma un’intera giornata – quella inaugurale di mercoledì 6 – dedicata al valore dell’accessibilità, pensato soprattutto per ciechi e ipovedenti.
«Il tema di quest’anno, la bugia – spiega Claudia Fauzia, co-direttrice del Lucania Film Festival –, ci invita a riflettere su come le narrazioni dominanti, siano esse politiche, sociali, culturali o personali, possano distorcere la realtà e influenzare la nostra percezione del mondo. Vogliamo, dunque, non solo esplorare la verità nascosta dietro le menzogne, ma anche mettere in discussione le costruzioni sociali che definiscono ciò che consideriamo “giusto” o “vero”. Siamo orgogliosi di ospitare una serie di panel che toccheranno temi di grande rilevanza, come la relazione tra religione e identità queer, l’empowerment femminile, e l’impatto della musica come strumento di liberazione. In quanto co-direttrice di questa edizione, sono felice di far parte di un evento che celebra l’arte come mezzo di riflessione e trasformazione. Il Lucania Film Festival, insomma, non è solo un’occasione per godere di cinema e musica, ma anche per stimolare un dibattito profondo sulle sfide sociali e culturali del nostro tempo.»
«Nel corso dell’ultimo anno – dichiara Hana Makhmalbaf, curatrice del Secret Film Program – abbiamo osservato il mondo prendere forma attraverso il cinema con storie sussurrate da ogni angolo del pianeta. Da questo ascolto silenzioso sono emersi alcuni film vitali, luminosi, impossibili da ignorare. Scelti per l’urgenza delle loro verità o per l’audacia della loro forma, lavori che parlano all’anima del nostro tempo e al futuro del linguaggio cinematografico.»