Farmaci e vacanze, vademecum di Federfarma

Le regole per un ottimale stato conservativo delle medicine: prima dell’arrivo delle vacanze occorre che ognuno di noi faccia un vero e proprio ‘check’ dei farmaci che ha in casa compresi gli integratori alimentari e i prodotti per uso topico, compresi colliri e creme solari

Il Ciproxin venduto in italia e quello venduto nei Paesi Arabi con nome diverso ma stesso principio attivo

Tempo d’estate, tempo di viaggi. In particolare, quelli all’estero impongono al turista previgente di viaggiare in tranquillità portandosi al seguito anche alcuni farmaci per automedicazione. Va da sé che in qualsiasi paese estero si soggiorni, le farmacie sono dislocate un po’ ovunque e i farmaci sempre reperibili se pur con nomenclatura differente da quelli a cui siamo abituati. Ma a voler evitare di girare alla ricerca di una farmacia, occorre però considerare l’ottimale stato di conservazione dei farmaci al seguito. Federfarma Basilicata lancia una sorta di vademecum per il turista più esigente e per garantirgli un’estate sicura. Prima dell’arrivo delle vacanze occorre che ognuno di noi faccia un vero e proprio ‘check’ dei farmaci che ha in casa compresi gli integratori alimentari e i prodotti per uso topico. Via tutti i medicinali scaduti da non inserire nei normali contenitori dell’immondizia ma da differenziare in quelli appositi presenti nelle farmacie. Attenzione anche ai colliri che non vanno utilizzati per lunghi periodi se tenuti troppo al calore del sole. Stesso discorso anche per le creme solari che vanno scelte in base alle caratteristiche della propria pelle e del proprio fototipo e mai utilizzare le rimanenze dell’anno precedente poiché si rischia di mettere addosso un prodotto che ha oramai perso il suo fattore protettivo.

Nella cassetta di pronto soccorso per le vacanze estive non devono mai mancare farmaci di base come antipiretici, antidolorifici, antistaminici e farmaci per disturbi gastrointestinali, ma anche quelli per le punture di insetto o per le scottature.

Da tenere presente in primis l’aspetto del medicinale che non va utilizzato se appare differente dal solito o presenti colorazione, consistenza e odore diversi. Nella fase di conservazione i farmaci vanno protetti da caldo e umidità; quindi, devono essere conservati al riparo dalla luce solare diretta e non in luoghi esageratamente caldi come cucina e bagno ma in luoghi freschi e asciutti e sempre ad una temperatura inferiore ai 25°. Esporre un medicinale ad una temperatura superiore per un paio di giorni non pregiudica la loro qualità ed efficacia mentre per un tempo più lungo si andrà ad influire sulla efficacia a medio termine e quindi il farmaco andrà terminato molto prima della data di scadenza. Qualora la temperatura di conservazione sia indicata, non rispettarla significa provocare danni alla salute. Alcuni farmaci possono essere conservati in frigorifero ma mai congelati. Se non ci sono controindicazioni e difficoltà a deglutire, sono da preferire le formulazioni solide come le compresse, poiché quelle liquide, contenendo acqua, sono termolabili ovvero risultano più sensibili alle alte temperature ed alle modificazioni di stato. Nel caso in cui si assumano farmaci fotosensibilizzanti, occorre prestare particolare attenzione all’esposizione solare e seguire le indicazioni del medico o del farmacista.

Durante i viaggi è opportuno utilizzare contenitori termici per trasportare quei farmaci che richiedono determinate temperature come, ad esempio, l’adrenalina utile in caso di allergie conclamate ad alimenti o a punture di insetto. Importante è controllare sempre che i blister siano integri per evitare di utilizzare prodotti danneggiati. Non vanno inoltre utilizzati contenitori in plastica non diretti al trasporto di farmaci, poiché surriscaldandosi potrebbero rilasciare sostanze nocive ed alterare così le caratteristiche del medicinale. Il consiglio di Federfarma è dunque quello di estrarre dal contenitore originale, qualora possibile, solo la dose per la somministrazione del giorno.

Anche dopo l’acquisto il farmaco non va tenuto in auto al sole per molte ore soprattutto se si tratta di medicinali di emergenza che potrebbero produrre effetti dannosi se esposti a temperature troppo elevate. Non a caso, soprattutto in presenza di patologie croniche come diabete o malattia cardiaca, assumere una dose alterata di un farmaco specifico come insulina o nitroglicerina, potrebbe portare dei rischi seri. Stessa situazione anche per gli antiepilettici e gli anticoagulanti. Non sono esenti nemmeno antibiotici e aspirina che potrebbero col caldo eccessivo ed una errata conservazione causare danni ai reni o allo stomaco. Con il troppo caldo alcuni farmaci invece, pur non diventando dannosi per la salute se assunti, possono diventare inefficaci come, ad esempio, le creme a base di cortisone.

Quanto ai farmaci per la tiroide, i contraccettivi e tutte quelle tipologie a base di ormoni, risultano particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Così come anche l’insulina che non va mai conservata sotto i 2° per non farle perdere l’efficacia.

Al viaggiatore che centellina gli spazi in valigia va ricordato che non vanno mai inseriti in una stessa confezione tipologie differenti di medicinali per evitare di perdere di vista la data di scadenza di ogni singolo medicinale stipato assieme agli altri, la tipologia dello stesso e il dosaggio consigliato per l’assunzione. Per i viaggi in aereo è sempre consigliato posizionare la scorta farmaceutica nel bagaglio a mano tenendo i flaconi liquidi di medicinali, già in fase di utilizzo, in posizione verticale per evitare dispersione. Non dimenticare mai di portare con sé le ricette di prescrizione di farmaci per terapia salvavita in maniera da evitare il blocco del passaggio dei medicinali in fase di controllo prima dell’imbarco.

Il consiglio più importante che viene da Federfarma è quello di non sospendere arbitrariamente ed a proprio piacimento terapie importanti dirette ad alcune patologie specifiche per non aggravare lo stato patologico del paziente. Occorre, pertanto, rivolgersi a chi di competenza per rimodulare la terapia in concomitanza con il periodo estivo.  Per il Presidente di Federfarma Basilicata Antonio Guerricchio, “non va mai sottovalutato il pericolo dell’alterazione dei farmaci che potrebbe dare seri problemi all’organismo umano e rovinare la tanto attesa vacanza. Non c’è bisogno di portarsi dietro tutti i farmaci presenti in casa col rischio di danneggiarli, ma ragionare semplicemente al passo con la tecnologia poiché la ricetta elettronica consente di continuare ovunque le proprie terapie avendo validità nazionale ed europea ed essendo i farmaci reperibili ovunque. Ad ogni modo, il farmaco italiano non presente all’estero può essere sostituito con uno di pari principio attivo. Piccole accortezze ci permettono di stare più sereni e di non intasare i pronto soccorso degli ospedali per un qualsiasi disturbo. Grazie anche al nuovo ruolo delle farmacie sul territorio, oltre a reperire farmaci ci si può rivolgere ad esse per consulti come la misurazione della pressione o per l’adeguamento stesso delle terapie farmacologiche”.

Il vademecum dell’ottimale conservazione dei farmaci non vale solo per il periodo delle vacanze, ma deve essere una buona regola sempre, tanto che si consiglia di dedicare ad essi un’area riservata e possibilmente un mobiletto con chiusura a chiave o posizionato in alto per evitare che ci arrivino anche i bambini.

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