Accompagnare i caregiver attraverso la formazione e la creazione di una rete di supporto: sono questi, in generale, gli obiettivi del progetto «Il Filo di Arianna», presentato a Potenza. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa sociale Adan con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, si rivolge ai caregiver del territorio del Marmo Platano Melandro, affrontando la solitudine e le difficoltà quotidiane di chi si prende cura di persone affette da Alzheimer, Parkinson e altre malattie neurodegenerative. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita di chi assiste i malati, offrendo loro formazione e supporto.
Il progetto è triennale e prevede l’avvio di un percorso di formazione per assistenti domiciliari, finalizzato a creare una rete di competenze in grado di affiancare i caregiver nelle loro attività quotidiane, alleggerendo il loro carico di lavoro. Il progetto è sostenuto da una rete di partner locali, tra cui ARLAB, l’Associazione Alzheimer Basilicata, i Comuni di Picerno (capofila) , Brienza, Tito e Satriano di Lucania, la Cooperativa Sociale Ricco Dentro, l’azienda agricola Annamaria Distefano e la Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo Onlus. La rivoluzione del progetto sta proprio nell’attenzione che, oltre che sui malati, si sposta sulle persone che si prendono cura di chi soffre di malattie neurogenerative. L’idea è di supportare i caregiver, aiutandoli sia ad orientarsi da un punto di vista legale e di accesso ai servizi, sia a fornire loro supporto psicologico.
«Possiamo riassumere l’attività del progetto in tre fasi principali- ha detto Giovanni Ferrarese presidente della cooperativa sociale Adan- La prima sarà un percorso formativo, destinato a chi desidera approcciarsi in modo professionale a questo tema, ma anche a chi, come caregiver, è già coinvolto in prima persona. Questo corso di formazione (e a breve sarà diffuso un avviso pubblico per consentire la partecipazione) offrirà gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà legate all’assistenza delle persone con malattie neurodegenerative. Successivamente, apriremo uno sportello che coinvolgerà tutti i comuni del Marmo Platano Melandro. Lo sportello, che sarà il punto di accesso alle attività del progetto, avrà a disposizione un legale, uno psicologo e un operatore. Sarà un servizio di supporto per i caregiver e le famiglie, in grado di rispondere alle diverse necessità legate all’assistenza. Le attività principali del progetto, invece, saranno focalizzate sul supporto diretto ai caregiver, con l’obiettivo di alleggerire il carico di lavoro e permettere loro di recuperare tempo per se stessi. Al contempo, saranno organizzati laboratori per le persone affette da Parkinson e Alzheimer, attività che aiuteranno a mantenere vive le loro capacità cognitive e a migliorare la loro qualità della vita. Il progetto sarà seguito da un’equipe medica, coordinata dalla dottoressa Carmignano, che si occuperà di tutti gli aspetti sanitari».
«Un progetto come questo era assolutamente necessario- ha spiegato Maria Assunta Fontana presidente dell’associazione Alzheimer Basilicata- Le carenze nel settore sono molte e, purtroppo, la situazione è ancora a uno stadio piuttosto primordiale. Al momento, infatti, non esiste una sufficiente assistenza né per i caregiver, che si occupano quotidianamente dei malati di Alzheimer, né per i malati stessi. Come sappiamo, l’Alzheimer è una malattia che non ha cura, e l’unico aspetto che possiamo cercare di gestire è il mantenimento delle attività cognitive. Per fare questo, però, è necessaria una professionalità che, al momento, manca, o quanto meno non è facilmente accessibile».
Fondamentale è il supporto delle istituzioni locali. «Il nostro obiettivo- spiega Margherita Scavone, sindaca di Picerno- è essere un punto di riferimento per i cittadini, offrendo gli strumenti necessari per facilitare la gestione delle difficili condizioni che affrontano, sia chi vive direttamente la malattia che chi gli sta vicino. Come comune capofila, mettiamo a disposizione una serie di servizi e risorse, con fondi regionali stanziati, sperando che in futuro possano essere incrementati, considerando la crescente popolazione anziana e l’aumento dei casi. Ci impegniamo a fornire un supporto concreto a quante più persone possibile, consapevoli delle difficoltà che gli enti locali incontrano nell’offrire adeguati servizi sociali. In questo contesto, il terzo settore gioca un ruolo fondamentale nell’integrare le carenze».
Nel corso dell’iniziativa è stato presentato anche il logo del progetto realizzato da Serena Brancati.