Risarcimento danni, Perrino: all'Eni nessuno sconto

Il consigliere regionale del M5s: “La regione ci aggiorni sulla richiesta di risarcimento danni nei confronti di Eni”. Interrogazione per conoscere “quali gli orientamenti del Governo regionale in merito al rinnovo della concessione”

&quot;Ci sono molte aspettative sul rinnovo della concessione ad Eni per le estrazioni petrolifere. Sar&agrave; un passo cruciale e decisivo per il futuro della nostra regione e di sicuro si dovr&agrave; tenere conto del disastro causato a causa dell&rsquo;ingente sversamento di petrolio emerso nel febbraio 2017&rdquo;.<br /><br />Ad affermarlo il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Giovanni Perrino, che prosegue affermando: &ldquo;per comprendere l&rsquo;entit&agrave; e la drammaticit&agrave; di quanto accaduto a Viggiano basta leggersi la diffida ad Eni che la Regione Basilicata&nbsp; invi&ograve; in data 14 marzo 2017. La fuoriuscita di sostanze dai pozzetti dell&rsquo; Asi di Potenza antistanti al Cova &egrave; la conseguenza di una serie di situazioni critiche che si trascinavano addirittura dal 2008&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il 23 aprile 2019 il dott. Francesco Curcio, Procuratore della Repubblica di Potenza &ndash; ricorda Perrino – comunicava la chiusura delle indagini a carico di tredici persone (tra cui 5 membri, pubblici ufficiali, facenti parte del Ctr (Comitato Tecnico Regionale) e di una persona giuridica, l&rsquo;Eni s.p.a., per i reati di disastro ambientale, abuso d&rsquo;ufficio, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le notizie ufficiali &ndash; aggiunge il consigliere M5s – e i dati a disposizioni (alcuni gi&agrave; confermati dalla stessa Eni s.p.a.) ci dicono che in 16 anni sono stati contaminati e compromessi 26mila metri quadri su un&#39;area di 180mila intorno al Cova (Centro Oli Val d&rsquo;Agri); secondo la Magistratura sono state smaltite irregolarmente oltre 854mila tonnellate di sostanze altamente inquinanti e pericolose. Appaiono, quindi, palesi ed enormi i danni, patrimoniali e non, arrecati all&rsquo;ambiente ed al territorio lucano (tra i quali la compromissione del reticolo idrografico della Val d&rsquo;Agri), con gli immani rischi sanitari correlati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ad oggi risulta che la Regione Basilicata ha avviato l&#39;iter per promuovere un&rsquo;azione legale nei confronti del cane a sei zampe: la delibera 62/2019 autorizza l&rsquo;ufficio legale regionale ad intraprendere ogni azione utile per ottenere un risarcimento dei danni da parte di Eni e, congiuntamente, a costituirsi in giudizio nei procedimenti a carico dell&rsquo;azienda. Riteniamo fondamentale &ndash; sostiene Perrino – conoscere quali azioni sono state messe in campo dagli uffici per attuare quanto previsto dalla delibera e di conoscere gli orientamenti del Governo regionale in merito al rinnovo della concessione. Questo &egrave; il contenuto &ndash; spiega il consigliere – di un&rsquo;interrogazione protocollata nei giorni scorsi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per mantenere la dignit&agrave; alta e dare una parvenza di credibilit&agrave; a questa regione crediamo sia indispensabile non fare alcuno sconto a chi ha maltrattato il nostro territorio. Crediamo che questa sia l&rsquo;unica via possibile da intraprendere. Le operazioni di greenwashing, come il protocollo firmato qualche giorno fa tra Eni e Coldiretti, non saranno mai sufficienti &ndash; conclude Perrino – a farci dimenticare quanto successo in 16 anni di estrazioni petrolifere. Noi siamo lucani, noi non dimentichiamo&rdquo;.<br />

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