Cultura, Pace: crescere valorizzando accordi internazionali

Rinnovato l’accordo internazionale tra “Porta Coeli International Art gallery & Academy” ed il centro di cultura “Metamorphosis” di Lepanto. Presenti alla conferenza stampa i consiglieri regionali Pace e Galante

Questa mattina conferenza stampa per presentare il rinnovato accordo di cooperazione internazionale tra &ldquo;Porta Coeli International Art Gallery &amp; Academy&rdquo; di Venosa ed il Centro di Cultura &ldquo; Metamorphosis&rdquo; di Lepanto.<br /><br />Presente Padre Ignatios Stavroupolos, monaco madigrita ortodosso, fine teologo e segretario della congregazione monastica di Lepanto. Nelle gerarchie ortodosse &egrave; archimandrita.<br /><br />L&rsquo;iniziativa internazionale &ndash; &egrave; stato sottolineato – assume particolare rilievo anche in forza dei recenti accordi sottoscritti da Porta Coeli Academy con la &ldquo;NUR&rdquo; Art Gallery di Yerevan (Armenia). Anche l&rsquo;Armenia, infatti, sar&agrave; protagonista nell&rsquo;accordo oggetto del presente comunicato, consentendo cos&igrave; la costruzione di un vero e proprio asse di laboratorio culturale e artistico sulla rotta ancora inedita Venosa-Lepanto-Atene-Yerevan&rdquo;.<br /><br />Padre Ignatios ha fatto la breve sintesi della storia della preziosa collaborazione con Porta Coeli &ldquo;iniziata sette anni fa con il trasferimento in Basilicata delle icone di scuola bizantina cretese dal monastero di Metamorphosis. Di qui l&rsquo;inizio di un discorso e, soprattutto, una domanda: come continuare? Come dare sempre pi&ugrave; vita ad una lavoro culturale che man mano interessava altri Paesi in virt&ugrave; del desiderio di conoscenza dell&rsquo;arte e della cultura. Ecco allora, (tanto per rimanere in ambito religioso n.d.r) l&rsquo;illuminazione: attuare un trasferimento al contrario, vale a dire portare il Know how lucano in Grecia, utilizzando, anche, la grande ricchezza dei master e degli studi condotti sulla cultura bizantina. Potrebbe sembrare un paradosso &ndash; dice Padre Ignatios &ndash; ed in effetti lo &egrave;, si &egrave; trattato del primo scambio di cultura e arte con le icone che ne fanno parte a pieno titolo dalla Basilicata con il frutto della sua ricerca verso chi le icone le materializza, le produce, le costruisce. Questo significa interscambio, condivisione, questo &egrave; arricchimento reciproco e il tutto dovr&agrave; continuare nel tempo, con il coinvolgimento di altre persone, di altri giovani che hanno far away eyes, occhi che guardano lontano&rdquo;.<br /><br />Il consigliere Galante ha sottolineato &ldquo;il senso pi&ugrave; profondo che la Basilicata si accinge a vivere nell&rsquo;ambito di una rinnovata cultura, nuova nei suoi simboli e nei suoi contenuti. Una cultura che &egrave; in grado di portare altrove il suo insegnamento ed il suo corpo animato da anima e spirito in virt&ugrave; delle proprie professionalit&agrave;, Porta Coeli ne &egrave; fulgido esempio, raccogliendo al suo interno il sussurro delle regioni contermini. Decidere, quindi, il modo diverso ed innovativo di esprimere idee e modi di essere, le nuove modalit&agrave; di far traslocare territorialmente una tipologia culturale che di certo non dimentica la tradizione, ma che offre freschezza di forme e linguaggio. Scegliere il modello pi&ugrave; recente e consapevole di creare, utilizzando la vastit&agrave; delle espressioni culturali. Il legislatore regionale &ndash; ha detto Galante &ndash; diviene uno strumento per salvaguardare le tante risorse autoctone, valorizzarle e farle viaggiare in un treno il cui percorso non ha una meta definitiva, ma le cui rotaie si dipanano verso luoghi per ora anche sconosciuti che per&ograve; aspettano la cultura lucana quale nuova icona di vita in un rapporto intenso con il resto del mondo&rdquo;.<br /><br />Il quesito del consigliere Pace &egrave;: &ldquo;cos&rsquo;&egrave; una porta culturale? E&rsquo; l&rsquo;ingresso verso altre culture, finora vissute solo come frutto di studio recondito dai luoghi di provenienza. La sfida &egrave; quella di affiancare istituzionalmente una sfida ambiziosa lanciata dai privati gi&agrave; prima che nascesse l&rsquo;idea e la storia di Matera 2019. Porta Coeli &egrave; stata accolta in Armenia dal Ministro della cultura a testimonianza del suo adoperarsi per far crescere il seme dell&rsquo;arte nelle sue manifestazioni che sono molteplici e &lsquo;colpiscono&rsquo; diversi ambiti. Un triangolo ideale &ndash; ha sottolineato Pace &ndash; tra Armenia, Grecia e Basilicata con un portale in onore della nostra terra. Percorsi della cultura non inventati, ma reali e che devono servire ad uscire da quello che potremmo definire &lsquo;il monologo lucano&rsquo;. Ecco, non dobbiamo cadere dentro questo monologo, bens&igrave; superarlo nel nome della territorialit&agrave; e di un rapporto duraturo perch&eacute; autentico. Essere artefici &ndash; ha concluso &ndash; di un protagonismo consolidato che ci porta s&igrave; ad osservare, ma soprattutto a creare una porta, proprio quella porta culturale tra oriente ed occidente. Un asse di cooperazione che dar&agrave; alla Basilicata la connotazione di importante punto di riferimento con la cultura greca ed armena. Un asse di cooperazione che consentir&agrave; la valorizzazione del brand artistico lucano in due Capitali di indiscutibile ed indiscussa tradizione culturale, e che connoter&agrave; la Basilicata come la vera &lsquo;porta occidentale&rsquo; per artisti, intellettuali ed operatori culturali di Grecia ed Armenia&rdquo;.<br /><br />Il direttore di &ldquo;Porta Coeli International Art Gallery &amp; Academy&rdquo;, Aniello Ertico, ha posto l&rsquo;accento sul fatto che &ldquo; la cultura basta a se stessa. Non &egrave; sottoposta a ricatti vari, non ultimo quello del turismo, vive di luce propria. Coerenza per noi &ndash; ha sostenuto -&nbsp; &egrave; offrire un master di alta formazione coinvolgendo allievi che decidono di investire e, pertanto, il nostro dovere &egrave; di non finirla l&igrave;, bens&igrave; di creare vettori di lavoro. Far incontrare domanda ed offerta, la prima spesso fuori regione e, dunque, attrezzarsi per uno skill serio e proficuo. Relazioni e sede a Lepanto perch&eacute; si traducano in lavoro e non in hobby. Programmazione che si traduca in concretezza usando un linguaggio virtuoso. Applicazione culturale in termini occupazionali, emancipandosi dalla &lsquo;lucanit&agrave;&rsquo; e cercando sempre pi&ugrave; di vivere e pensare da italiani. Uscire fuori, quindi, dalla retorica della cultura. Formare, investire ed evitare l&rsquo;emigrazione facendo, conoscere ed apprezzare&nbsp;il brand italiano&rdquo;.<br />

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