“La mia presenza in Consiglio è stata infangata e mistificata da retro pensieri che nulla hanno a che fare con la corretta informazione”, dice il vice presidente dell’Assemblea che contesta alcune ricostruzioni giornalistiche
“Sconcerto, amarezza ed irritazione. Questi sono i sentimenti che ho provato nel leggere su qualche quotidiano lucano l’interpretazione data alla mia presenza, quale consigliere regionale e vice presidente dell’Assemblea, ai lavori del Consiglio regionale di sabato scorso, in occasione dell’approvazione della nuova legge regionale concernente l’elezione del presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale”. E’ quanto evidenzia il vice presidente del Consiglio regionale Michele Napoli in una nota pubblicata oggi dai quotidiani locali. “Sconcerto – aggiunge Napoli -, perché la cronaca politica dei lavori è completamente falsata. La mia presenza è conteggiata come essenziale per il raggiungimento del numero legale. Nulla di più falso. Basta leggersi il regolamento dei lavori del Consiglio regionale per capire che il numero legale è di 11, mentre il sottoscritto era il 12 consigliere. Tra l’altro dopo il rinvio deciso venerdì 10 al giorno successivo, avevo annunciato che per impegni politici la mia presenza sino ad una certa ora poteva essere in forse è che avrei fatto di tutto per esserci per argomentare il mio voto contrario e presentare i miei emendamenti, del resto differenti da quelli della maggioranza”.<br /><br />“Amarezza – afferma ancora il vice presidente dell’Assemblea – perché si banalizza, con una cattiva informazione, il lavoro del sottoscritto nella prima Commissione permanente, laddove ho contribuito alla discussione sulla nuova legge elettorale, in dialettica anche contrapposta ai colleghi di altri gruppi su come doveva essere il nuovo assetto normativo. Aggiungo che il sottoscritto aveva presentato una proposta di legge dove era anche prevista l’abolizione del cosiddetto listino, approvata ieri dall’aula, con un solo voto di astensione proprio dopo l’approvazione della Legge elettorale. Quanto alla mia presenza nella seduta di sabato 11, preme precisare che essendo un consigliere regionale eletto per scelta dei cittadini, ed essendo il nostro un sistema di democrazia rappresentativa, è mio dovere svolgere al meglio il mio ruolo istituzionale. Ma provo anche amarezza nel vedere svilire, e diventare oggetto di cattiva informazione, il partecipare ai lavori consiliari come se il ruolo istituzionale, e le stesse istituzioni, siano un pretesto per poter scrivere tanto per riempire una pagina di giornale, facendo finta che sia tutto gossip o presentando come un teatrino importanti momenti di dialettica democratica su temi fondamentali quali lo stabilire le regole per la democrazia rappresentativa”.<br /><br />“Infine l’irritazione. La mia presenza ai lavori – aggiunge ancora Napoli – è stata infangata e mistificata da retro pensieri che nulla hanno a che fare con la corretta informazione, con la realtà dei fatti e con la mia posizione di netta opposizione rispetto alla maggioranza di centrosinistra. Il sottoscritto ha partecipato ai lavori facendo la dichiarazione di voto, contraria alla proposta della maggioranza, prim’ancora dell’inizio della votazione dei singoli articoli di quella che è poi diventata la nuova legge elettorale. La discussione è quindi continuata, con la mia presenza del tutto ininfluente ai fini del numero legale ovvero della regolarità della seduta. Ripeto: il numero legale è di 11 consiglieri e questo numero è stato garantito esclusivamente dai consiglieri del Pd e dai colleghi dal collega Galante, Mollica e Soranno. Le uniche mie votazioni hanno riguardato due miei emendamenti e nulla di più se non il voto contrario espresso sulla provvedimento finale. Quanto alle mere e pure illazioni, che nascono da una fantasia fuori dal comune, preme sottolineare che sono stato eletto per rappresentare in Consiglio regionale un’area politica, grazie alla fiducia e al voto di lucani che hanno creduto in me quale loro rappresentante. Sono un uomo di centrodestra. In quest’area politica ho iniziato il mio impegno. Li continuerò a profondere tutto il mio impegno per una Basilicata più forte, più libera e più giusta. E lo farò convintamente: per formazione, idee e valori in completa antitesi con una certa sinistra. Le allusioni di un mio passaggio nel centrosinistra le trovo offensive: verso la mia storia, i miei elettori, ma anche nei confronti dei miei avversari politici. Inventarsi gossip, veicolare bugie e maldicenze, senza neanche studiare regolamenti e capire i lavori di un’assemblea consiliare, significa fare pessima informazione. Il giornalismo è una cosa seria come le Istituzioni”.