Riordino funzioni Province, audizioni in prima Commissione

Ascoltati il dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta Vito Marsico e il dirigente dell’ufficio Autonomie locali e decentramento amministrativo Emilio Libutti

Le proposte di legge di iniziativa del consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza sulle &ldquo;Disposizioni per il riordino delle funzioni provinciali e delle funzioni regionali d&rsquo;area vasta&rdquo; e sull&#39;&ldquo;Istituzione del fondo unico autonomie locali (F.u.a.l.) sono state al centro delle audizioni svoltesi in prima Commissione (Affari istituzionali) del Consiglio regionale presieduta da Vito Santarsiero (Pd).<br /><br />Ascoltati il dirigente generale del dipartimento presidenza della Giunta Vito Marsico e il dirigente&nbsp; dell&rsquo;ufficio autonomie locali e decentramento amministrativo Emilio Libutti.<br /><br />&ldquo;La bocciatura della riforma costituzionale del 4 dicembre 2016 &ndash; si legge nella relazione &ndash; impone ora di verificare l&rsquo;attualit&agrave; della legge 56/2014, la cosiddetta riforma Delrio, anche in un contesto costituzionale immutato, e la possibilit&agrave; di completare il quadro della legge Delrio lungo le linee tracciate indipendentemente dalla modifica delle regole costituzionali&rdquo;.<br />La proposta di riordino &ldquo;&egrave; finalizzata &ndash; si legge ancora nel documento – alla riorganizzazione delle funzioni regionali e provinciali, in attuazione dei principi di sussidiariet&agrave;, adeguatezza e differenziazione di cui all&rsquo;art.118, comma 1, della Costituzione e al miglioramento continuo delle prestazioni e dei servizi che le pubbliche amministrazioni erogano in favore dei cittadini e delle imprese. Le Province hanno conservato la loro identit&agrave; costituzionale. Seppur depotenziate nella loro autonomia politica, nella dotazione finanziaria e nel corrispondente esercizio delle loro funzioni, esse continuano ad essere il riferimento istituzionale e geografico delle singole comunit&agrave; territoriali ed ente di governo di servizi essenziali per la vita quotidiana di cittadini e imprese. In quanto Enti di area vasta costituiscono l&rsquo;ambito ottimale per le funzioni amministrative nelle materie di competenza regionale che possono essere articolate nel territorio (stazioni appaltanti, forestazione, trasporti) poich&eacute; non richiedono un esercizio unitario a livello regionale e a cui possono partecipare in forma associata anche i Comuni e, in particolare, i piccoli Comuni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; evidente &ndash; ha detto Marsico &ndash; che l&rsquo;esito del referendum costituzionale ha aperto scenari diversi rispetto a quanto ipotizzato. La Regione, sulla base della precedente impostazione ha posto in essere anche su settori come formazione, centri impiego e forestazione, una serie di atti&nbsp; che laddove la volont&agrave; del Consiglio regionale&nbsp; fosse quella di procedere, richiederebbe una serie di azioni da intraprendere. Diverso sarebbe il ragionamento per materie quali la cultura e le biblioteche, ma laddove il trasferimento delle funzioni &egrave; stato attuato per intero sarebbe complicato muoversi. In ogni caso credo che nei prossimi mesi possiamo affrontare anche questo tema&rdquo;.<br /><br />Marsico &egrave; poi intervenuto in merito alla proposta di legge sull&#39;istituzione del &quot;Fondo unico autonomie locali (Fual)&rdquo; che il consigliere Lacorazza ha proposto di approvare entro il prossimo mese.<br /><br />Il contesto normativo nel quale si inserisce la proposta&nbsp; – si legge nella relazione &ndash; &egrave; lo Statuto regionale, la legge di recente approvazione riguardante misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, nonch&eacute; disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi Comuni, a cui si aggiungono altre norme gi&agrave; approvate dalla Regione e da mettere a sistema. Vi &egrave; la necessit&agrave; che la Regione fornisca assistenza ai Comuni e alla Province che ne ravvisino la necessit&agrave;, almeno sino a quando la legge di bilancio del 2018 non consenta agli enti la possibilit&agrave; di attivare il turnover e di competere in termini di qualit&agrave; della programmazione e di capacit&agrave; nel cogliere le opportunit&agrave; finanziarie offerte dall&rsquo;Unione europea, attraverso i fondi a gestione diretta, oltre che dal mercato nazionale e regionale. Quanto ai finanziamenti, &egrave;&nbsp; necessario istituire un Fondo unico per gli Enti locali, definendo criteri e regole chiare di riparto e assegnazione, in relazione ai fabbisogni e ai costi standard.<br /><br />&ldquo;Non ci sono &ndash; ha detto &ndash; obiezioni di principio, avendo la proposta l&rsquo;obiettivo di mettere a sistema i fondi che vengono in vario modo assegnati agli Enti locali. La vera difficolt&agrave; allo stato attuale &egrave; di ordine finanziario dal momento che non &egrave; stato ancora approvato il bilancio 2018. Contiamo di licenziare la manovra entro fine aprile e nell&rsquo;ambito della stessa possono essere fatte le valutazioni necessarie. Potete immaginare che avvicinandosi la data del 30 marzo&nbsp; per l&rsquo;approvazione dei bilanci da parte dei Comuni, siamo subissati di richieste di contributi perch&eacute; la situazione degli enti locali &egrave; pesante e molti rischiano di andare in dissesto anche per mancanza di risorse irrisorie&rdquo;.<br /><br />Dello stesso parere il dirigente Emilio Libutti che ha sollevato alcuni dubbi in merito all&rsquo;articolo 13, dove si parla di intesa con il Consiglio delle autonomie locali, l&rsquo;Upi e l&rsquo;Anci per stabilire i criteri di riparto dei contributi. &ldquo;Non essendo stata varata la legge istitutiva del Consiglio delle autonomie locali &ndash; ha detto &ndash; credo che bisognerebbe eliminare questa parte&rdquo;.<br /><br />Nella breve discussione che si &egrave; tenuta sono intervenuti i consiglieri Galante, Lacorazza, Napoli e Romaniello.<br /><br />La Commissione ha quindi continuato la discussione sulla proposta di legge di iniziativa del consigliere Lacorazza, sul sistema di elezione del presidente della Giunta e dei consiglieri regionali.<br />Sono intervenuti i consiglieri Benedetto, Bochicchio, Romaniello e Galante.<br /><br />Alla riunione, oltre al presidente Vito Santarsiero, hanno partecipato i consiglieri Robortella e Lacorazza (Pd), Soranno (Pp),) Romaniello e Pace (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Napoli e Benedetto, Galante (Ri), Bochicchio (Psi) e Leggieri (M5s).<br /><br />L.C.<br />

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