FederAnisap su Rapporto Censis “Welfare Day 2018”

"I risultati del Rapporto Welfare Day 2018  sulla sanità pubblica, privata e intermediata, presentato ieri a Roma dal Censis segnalano che la spesa di tasca propria degli italiani per le cure sanitarie è cresciuta, nel periodo 2013-2017, di poco al di sotto del 10%. E pesa di più sulle famiglie a basso reddito, al punto che nell'ultimo anno, per pagare le spese per la salute, 7 milioni di italiani si sono indebitati. Solo il 41% degli italiani copre le spese sanitarie esclusivamente con il proprio reddito: il 23,3% deve integrarlo attingendo ai risparmi, mentre il 35,6% deve usare i risparmi o fare debiti (in questo caso la percentuale sale al 41% tra le famiglie a basso reddito)". E’ quanto sostiene Antonio Flovilla, vice presidente nazionale FederAnisap, presente a Roma alla presentazione del rapporto Censis.
Sono dati che – aggiunge  Flovilla – non ci sorprendono affatto perché rappresentano  il punto più debole del sistema sanitario pubblico, in quanto il paziente per avere risposte, prima di tutto veloci, e poi efficaci ai propri bisogni di prevenzione e cura, deve rivolgersi al privato. Le liste di attesa sono la testimonianza più chiara, ma non solo.
Flovilla aggiunge: "Ognuno si curi a casa propria. È questa una delle reazioni alla sanità percepita come ingiusta in quanto costringe alla migrazione sanitaria soprattutto dalle regioni del Sud. Questa situazione, secondo le indicazioni del Rapporto Censis, può essere contrastata solo restituendo una dimensione sociale alla spesa sanitaria privata attraverso una intermediazione strutturata da parte del settore assicurativo e dei fondi sanitari integrativi. Per noi comunque la strada maestra c’è già ed è più semplice da seguire: sarebbe sufficiente per tutte quelle Regioni con i conti della sanità in ordine (come la Basilicata) investire di più sulle strutture sanitarie private accreditate che sono quelle più vicine ai cittadini, meglio organizzate per garantire tempestività di risposte in servizi e qualità di prestazioni e cure. Continuare invece ad investire nel pubblico non aiuta a superare l’emigrazione sanitaria. Anzi l’aggrava”.
Il vice presidente nazionale FederAnisap infine sottolinea che “la parola d’ordine scelta dalla neo ministra alla Salute Giulia Grillo ‘nuovi fondi per la sanità’ lasciano ben sperare specie rispetto ai precedenti Governi che hanno pensato solo ed esclusivamente a tagli. In proposito ci sono dati del Rapporto che dovrebbero far riflettere:  per un miglioramento della sanità il 63% degli italiani non si attende nulla dalla politica; per il 47% i politici hanno fatto troppe promesse e lanciato poche idee valide, per il 24,5% non hanno più le competenze e le capacità di un tempo".

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