Unione europea, Mollica: “Servono cambiamenti profondi”

“Unità, sicurezza, crescita economica e diritti sociali: da questi principi, riconfermati in occasione della celebrazione per i 60 anni dei trattati di Roma, riparte l’Europa”

&ldquo;Grazie all&rsquo;Europa unita, e quindi al superamento dei nazionalismi, abbiamo goduto di pace e prosperit&agrave;. Dalle macerie e dal sangue di due terribili guerre &egrave; nato un lento ma inesorabile progetto di integrazione che ha coinvolto centinaia di milioni di donne e di uomini, fondato su un&rsquo;idea di creare un luogo dove individui diversi per tradizioni, culture e religione fossero uniti da una politica comune, lavorando in un unico mercato e utilizzando la stessa moneta&rdquo;. E&rsquo; quanto ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica per ricordare l&rsquo;anniversario dei 60 anni dalla stipula dei trattati di Roma, celebrato lo scorso 25 marzo, da parte dei sei stati membri fondatori dell&rsquo;Unione Europea.<br /><br />Aprendo i lavori dell&rsquo;Assemblea, Mollica ha detto che questo anniversario &ldquo;cade mentre, ancora una volta, il terrorismo torna a spaventare l&#39;Europa colpendola direttamente attaccando il cuore politico e istituzionale di Londra. Esprimiamo solidariet&agrave; e vicinanza al popolo inglese per il vile attacco avvenuto esattamente un anno dopo gli attentati all&#39;aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles. Un evidente intento che mira ad indebolire il concetto europeista, che necessita di essere tutelato con scelte ed azioni che uniscano e non disgreghino. Oggi c&rsquo;&egrave; la necessit&agrave; di una nuova ripartenza visto che l&rsquo;Unione europea attraversa una crisi dovuta alle spinte populiste ed euroscettiche che percorrono i 27 paesi aderenti. Senza contare lo scossone dovuto alla Brexit che, a partire dai prossimi giorni, porter&agrave; il Regno Unito fuori dall&rsquo;Unione; con conseguenti contrasti interni che gi&agrave; affiorano&rdquo;.<br /><br />A parere di Mollica &ldquo;non &egrave; pi&ugrave; sufficiente raccontare ai giovani che l&rsquo;Europa &egrave; il migliore dei mondi possibili, essendo sorto dalle macerie di due guerre e dalla pace fra Francia e Germania. Non &egrave; pi&ugrave; accettabile sentire dire che il nostro welfare oggi &egrave; incompatibile con la competitivit&agrave; internazionale e la globalizzazione economica. Ed &egrave; umiliante constatare che i sacrifici, gli aumenti delle tasse, i risanamenti dei bilanci pubblici non garantiscano pi&ugrave; il welfare e non abbiano riportato crescita, benessere, occupazione, certezze sul futuro. Unit&agrave;, sicurezza, crescita economica e diritti sociali: da questi principi, riconfermati in occasione della celebrazione per i 60 anni dei trattati di Roma, riparte l&rsquo;Europa. Sono impegni che ridanno ossigeno al progetto europeo dei padri fondatori, rilanciandolo verso i giovani e il futuro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Come istituzioni di un&rsquo;Europa che ha il dovere di comprendere le attuali esigenze &ndash; ha concluso Mollica -, oggi pi&ugrave; che mai dobbiamo mostrarci solidali con i nostri cittadini e attenti alle priorit&agrave; degli stati membri. Riflettere e lavorare sul futuro dell&rsquo;Unione europea, rinsaldare la nostra convivenza ritrovando i valori comuni e ricostruendo la fiducia reciproca &egrave; uno degli obiettivi che dobbiamo porci. L&rsquo;Unione europea deve avere una politica economica e fiscale comune vera, deve eliminare le barriere che impediscono la completa realizzazione di un mercato comune; deve elaborare politiche che riducano le terribili disuguaglianze sociali che affliggono le nostre societ&agrave;; deve avere una vera politica migratoria che sappia gestire e integrare i milioni di individui che bussano disperatamente per prima alle nostre porte. L&rsquo;Europa ha tutte le risorse economiche e soprattutto umane per continuare a rappresentare un modello di sviluppo per il mondo intero. Per questo, a partire dalle autorit&agrave; regionali e locali in una logica di processo decisionale internazionale, servono cambiamenti profondi per dare risposte a chi non trova lavoro o a chi si sente minacciato dal terrorismo. Serve un&rsquo;Europa dei fatti. Perch&eacute; noi siamo l&rsquo;Europa&rdquo;.&nbsp;

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