Giuliano incontra i minori stranieri non accompagnati

Il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha dialogato con i minori stranieri in merito all’ascolto ed all’integrazione

&ldquo;Stamattina ho incontrato dieci minori stranieri non accompagnati che sono arrivati nel nostro Paese nel mese di ottobre. I minori nordafricani, provenienti dal Mali, Senegal, Burkina Faso e Gambia, sono ospiti del centro Sprar di seconda accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati, gestito da &lsquo;Arci Basilicata&rsquo; di&nbsp; Rionero&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto riferisce il Garante regionale dell&rsquo;Infanzia e dell&rsquo;Adolescenza, Vincenzo Giuliano.<br /><br />&ldquo;Gli ospiti – comunica Giuliano – accompagnati dalla responsabile, Felicia D&rsquo;Anna, e da altri educatori, hanno intrapreso un percorso educativo di conoscenza della cultura italiana e del territorio della Basilicata, utili ad orientarsi nel mondo del lavoro e della formazione; alcuni di loro hanno il desiderio di studiare nel nostro Paese, altri, invece vorrebbero lavorare e stabilirsi in Italia&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sono contenti – afferma la responsabile del centro, Felicia D&rsquo;Anna – di poter &lsquo;entrare&rsquo; nel Palazzo del Consiglio regionale, di poter conoscere le istituzioni; questo &egrave; parte del programma educativo e del Piano Educativo Individualizzato che stiamo progettando attraverso un lavoro di squadra con tutta l&#39;equipe multidisciplinare&rdquo;<br /><br />Giuliano, nell&rsquo;esprimere &ldquo;vivo apprezzamento per&nbsp; il lavoro svolto dalla comunit&agrave; di accoglienza&rdquo;, sottolinea che &ldquo;lavorare sul progetto di vita di ciascuno e sostenerli nelle tante difficolt&agrave; che incontrano, come ad esempio lo studio della lingua italiana, prima condizione per una integrazione autentica e corretta, &egrave; la strada&nbsp; vincente per migliorare non solo l&rsquo;accoglienza ma soprattutto la loro inclusione sociale e lavorativa dopo il raggiungimento della maggiore et&agrave;&rdquo;.<br /><br />I minori Mady (Burkina Faso), Daud&agrave;, Ibra e&nbsp; Mousa&nbsp; (Mali) e Omar (Senegal) hanno tutti espresso la volont&agrave;, innanzitutto, di poter studiare in Italia e trovare un lavoro: c&rsquo;&egrave; chi vuole fare il cuoco, chi l&rsquo;orafo, il meccanico, l&rsquo;agricoltore&nbsp; ma il loro sogno pi&ugrave; grande &egrave; poter giocare a football in una grande squadra.<br /><br />&ldquo;Pur essendo scappati dai loro Paesi poveri e in guerra – conclude il Garante – vedo nei loro occhi tanta serenit&agrave; e tanta speranza in un avvenire migliore. Questo ci rincuora per continuare a costruire comunit&agrave; sempre pi&ugrave; personalizzanti e capaci di leggere i vostri sogni; la vostra presenza &egrave; la dimostrazione palese della ricchezza che date&nbsp;al nostro territorio&rdquo;.<br />

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