Per il consigliere del Pd necessario il coinvolgimento anche delle altre regioni interessate. “Da soli non si va da nessun parte”
“La paventata chiusura delle filiali nonché i 504 esuberi previsti dal nuovo piano industriale della Banca Popolare di Bari è una vicenda che non può lasciarci indifferenti e che impone anche il coinvolgimento delle altre regioni interessate, perché da soli non si va da nessuna parte”. E’ l’opinione del consigliere regionale del Pd, Mario Polese, che precisa: “Certo, la politica non può andare oltre una moral suasion, essendo questa una vicenda totalmente privatistica, ma di sicuro non possiamo esimerci dall'esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori, con tutto il peso politico che trasversalmente questo Consiglio ragionale rappresenta. Ed è per questo che durante il Consiglio di ieri ho espressamente chiesto e ottenuto che si aggiungesse, alla mozione presentata dal Consigliere Rosa e firmata dai colleghi di tutti i gruppi politici, poi votata all'unanimità, che oltre ad impegnare il governo regionale “ad attivarsi affinché venga rivisto il Piano industriale della Banca Popolare di Bari per scongiurare la perdita di posti di lavoro", anche l'impegno per il Presidente del Consiglio di trasferire ai suoi omologhi di Puglia e Abruzzo, dove sono presenti altre sedi a rischio dell’istituto di credito, il testo della mozione per la sua approvazione”.<br /><br />“La chiusura della Banca Popolare di Bari – sottolinea Polese – inciderebbe fortemente sul tessuto regionale indebolendo soprattutto l'accesso al credito delle nostre famiglie lucane. Condividere la mozione con i Consigli regionali di Abruzzo e Puglia potrebbe dar forza alle singole azioni e alle sigle sindacali che stanno svolgendo una battaglia di civiltà oltre che di vera sopravvivenza, facendo leva sui vertici della Banca per rivedere determinate scelte attualmente non apprezzabili dalla popolazione e dalle istituzioni".<br /><br /><br /><br /><br />