Lettera aperta dell’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, ai rappresentanti istituzionali e politici della città dei Sassi.
“Mi permetto di intervenire – scrive il presule – in un momento di particolare tensione e apprensione che si respira nella nostra città. Raccolgo le ansie e le speranze quotidiane ascoltando giovani, donne, adulti, visitando i diversi quartieri, camminando per le strade, soffermandomi a parlare con i passanti.
Le preoccupazioni, le sofferenze, le situazioni di difficoltà familiari, la paura per il futuro senza prospettive occupazionali – si legge nella lettera – di centinaia di giovani e adulti che mi chiedono di aiutarli a trovare un posto di lavoro, la mancanza di uno stipendio adeguato alle esigenze familiari, famiglie senza un tetto…, le tocco con mano, come d’altronde anche Voi, ogni giorno. Capisco che non è facile, in alcune circostanze, riuscire a trovare punti di convergenza su questioni che riguardano la crescita di un territorio e le scelte da fare per il bene comune. Mi perdonerete se oso ricordare che anche noi, come Chiesa, siamo impegnati per una società migliore e condividiamo con Voi l’impegno, anche con chi non è credente.
Penso che, coltivando il dialogo, cresceremo insieme nella consapevolezza di operare e moltiplicare il nostro impegno, facendo cadere pregiudizi e steccati di parte.
Ormai, da tempo, dal palazzo comunale noi cittadini avvertiamo un’aria strana.
Vi invito a fare di tutto affinché la nostra città sia da Voi governata, per un progetto comune che guardi oltre la celebrazione di “Matera capitale europea della cultura”, per il 2019, e il riconoscimento di patrimonio dell’UNESCO.
La memoria storica dei nostri anziani è piena dei tanti sacrifici, sofferenze, ma anche di altrettanta determinazione e desiderio di riscatto. Se abbiamo raggiunto eccellenti traguardi il merito è di quanti hanno creduto in un progetto da realizzare.
Se oggi dovessimo sbagliare, sarà la storia che ci giudicherà. E ciò che potrebbe sembrare una vittoria, sarà considerata una sconfitta.
Sicuramente c’è bisogno, in questo momento, che tutti, maggioranza e opposizione, Vi ritroviate per un sereno e costruttivo confronto nella certezza di raggiungere assieme il vero bene di tutti e dare speranza a quanti l'attendono dal Vostro operato e dalle Vostre scelte.
A nome dei materani Vi dico: desideriamo essere da Voi governati, in modo unito, nello stile della corresponsabilità che deve animare ogni confronto politico”.
“Sento di esprimerVi, infine, un’ultima mia considerazione. Non sono un politico – conclude mons, Caiazzo – ma amo la politica, nel suo significato più intrinsecamente etimologico della parola, quale strumento di amministrazione della “polis” che persegue, in ogni circostanza, il raggiungimento del bene della collettività. Aiutateci ad avere incondizionata fiducia in Voi affinché non venga dispersa la riposta speranza e non si accresca la sfiducia nelle istituzioni”.
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