L’ operatività da oggi della “Banca delle terre agricole”, prevista dal Collegato agricolo, con i primi 8mila ettari di terreni di proprietà di Ismea da destinare con corsia preferenziale ai giovani, rafforza gli strumenti finalizzati al ricambio generazionale in agricoltura. E’ il commento di Maria Pirrone, presidente Agia-Cia che è intervenuta alla presentazione dell’iniziativa promossa dalla Senatrice Maria Teresa Bertuzzi alla presenza, tra gli altri, di Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Si tratta – spiega Pirrone – di un progetto, fortemente sostenuto da Agia-Cia – di mappatura delle terre previsto dal Collegato Agricolo e realizzato da Ismea, l’ente economico del Mipaaf, per consentire a chiunque – soprattutto ai giovani – di reperire su internet i terreni di natura pubblica in vendita. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio fondiario pubblico e riportare all’agricoltura anche le aree incolte, incentivando soprattutto il ricambio generazionale nel settore. Per avere la mappa completa si può consultare il sito www.ismea.it.
L’agricoltura – evidenzia ancora la presidente di Agia-Cia – non è più solo un 'affare di famiglia'. Se un tempo in campagna ci si nasceva e il mestiere si ereditava dai genitori, oggi cresce sempre di più il numero di chi sceglie la vita dei campi, pur provenendo da esperienze e formazioni diverse. E fanno bene perché l’agricoltura si sta dimostrando vitale e “anticiclica” dal punto di vista occupazionale, anche se i numeri del 'turn over' generazionale nei campi sono ancora bassi, con gli 'under 40' che rappresentano solo il 9,9% del comparto e gli “under 30” che si fermano addirittura al 2,1%. Stiamo assistendo a un fenomeno di rinnovamento del comparto: mentre i figli degli agricoltori che decidono di portare avanti l’azienda di famiglia si sono ridotti al 61% del totale – rimarca Pirrone – una nuova tendenza avvicina al lavoro dei campi giovani laureati o professionisti di altri settori che decidono di mollare tutto e di cambiare vita”. Alla base di questo fenomeno nuovo che sta attraversando il comparto ci sono più fattori. Quasi il 45 per cento di questi imprenditori “young” decide di investire in agricoltura dopo esperienze lavorative concluse negativamente nei comparti più vicini alla propria preparazione. Il 33% dichiara di aver scelto l’agricoltura più per la qualità della vita in campagna che per le reali prospettive offerte dal settore. Mentre il restante 22% è stato coinvolto nella scelta da amici e conoscenti, con cui poi ha iniziato l’esperienza lavorativa in azienda.
Tra le altre proposte di Agia-Cia che saranno al centro della Conferenza Economica Cia di fine mese a Bologna:
• norme Ue per l’incremento dell’aiuto ai giovani per l’acquisto di terreni;
• misure del PRSR per l’affiancamento e/o il passaggio di proprietà dei terreni dagli imprenditori over 65 ai giovani agricoltori;
• impedire che i terreni agricoli che hanno beneficiato della Pac possano aver una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni;
• modificare i regolamenti attuativi di Ismea, relativi al “subentro” e al “primo insediamento” rendendoli complementari con i PRSR;
• istituire il “tutoraggio” a favore del giovane che subentra nella conduzione ad un over 65.
bas04