Per il consigliere del PdL-Fi la Prefettura va sostenuta dal Governo regionale e dai parlamentari lucani in ogni sforzo di confronto con le imprese e i sindacati
“La nuova manifestazione di protesta oggi a Matera dei circa 400 dipendenti di Datacontact impone alla politica e alla Regione di tenere alta l'attenzione per dare garanzia, dopo il mancato rinnovo della ingente commessa Tim, con la conseguente perdita di centinaia di posti in organico, a tutti i 1.300 addetti ai servizi di Matera, Bari e Potenza”. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) sottolineando che “la vertenza call center ha assunto una valenza nazionale tenuto conto che secondo i sindacati sono 5mila i posti di lavoro a rischio nelle prossime settimane sino a raggiungere quota 8mila nei mesi a venire”.<br /><br />“I tavoli al Mise – aggiunge – come testimonia la vicenda Datacontact non hanno dato risultati soddisfacenti in materia di regole per fermare l’emorragia occupazionale soprattutto al Sud e il fenomeno della delocalizzazione in Albania e in altri Paesi extra Ue, mentre ci sono aziende pubbliche come Poste ed Enel, oltre a Tim, che non si sottraggono a questa logica. Chi vince le nuove gare sono società che in molti casi offrono prezzi irrisori, violando le regole del mercato e le norme del lavoro. Accettare la soluzione data alla vertenza Datacontact come l’unica possibile per garantire i posti di lavori e il mantenimento dell’unità produttiva a Matera almeno per me, condividendo la posizione assunta dall’Ugl, il sindacato – sottolinea – che sin dal primo istante ha tenuto un comportamento fermo nell’interesse di lavoratori, non ha avuto il significato di non continuare ad esercitare l’attenzione politico-istituzionale dovuta perché si possa programmare l’attività oltre l’anno di commessa Telecom per le due aziende subentrate a quella materana. Non è pensabile che adesso la soluzione di ogni problema sia scaricato interamente sulla Prefettura di Matera che invece va sostenuta in ogni sforzo di confronto con le imprese e i sindacati dal Governo regionale e dai parlamentari lucani”. <br /><br />“Quello del call center Telecom – continua – è un servizio delicato ed importante per l’utenza che tra l’altro paga le stesse prestazioni erogate. Pertanto, il confronto tra le parti deve continuare sia per garantire la prosecuzione della commessa e con essa il lavoro delle attuali maestranze materane che, in tutti questi anni, hanno dato prova di professionalità ed esperienza e di affidabilità, mettendo il management di Telecom in condizioni far conoscere in dettaglio il proprio disegno senza ricorrere a sotterfugi e a dilazioni e ricatti”.<br /><br />“Inoltre, con la vertenza Datacontact in gioco – conclude – c’è un primo step dello stato di attuazione del programma del Governo di investimenti necessari a favorire la digitalizzazione del Paese. Il Premier Renzi promette larga banda in tutto il Paese e sottovaluta la difesa dei posti di lavoro esistenti nelle attività di call center come se l'innovazione tecnologica fosse possibile senza risorse umane”.<br /><br /><br /><br /><br />