ASS. BENE COMUNE, UNA VIA DI USCITA PER LAVORATORI VIGGIANO

Intervento di Vittorio Prinzi, Associazione Bene Comune Viggiano

“Le motivazioni alla base della decisione del Tribunale del Riesame di Potenza di confermare il sequestro di due vasche e del pozzo di reiniezione al servizio del centro Oli Eni di Viggiano, secondo quanto riferiscono oggi i giornali, introducono nuovi e preoccupanti elementi a sostegno della tesi accusatoria sulle modalità di smaltimento dei rifiuti e soprattutto in materia di controlli. Ciònonostante, in attesa che il lavoro della magistratura vada avanti e che l’Eni decida come difendersi dalle pesanti accuse nelle sedi competenti, la comunità della Val d’Agri ha bisogno di ritrovare alcune certezze e di guardare con maggiore serenità al presente e al futuro”. E’ quanto sostiene in una nota l’’Associazione politico-culturale “Bene Comune”, Circolo “Enzo Biagi” , di Viggiano, ricordando di aver espresso nei giorni scorsi piena e sincera solidarietà a tutti i lavoratori dell’ENI e dell’intero indotto connesso all’attività estrattiva, che manifestano e lottano per non perdere il loro posto di lavoro e per non vedere vanificati tutti i sacrifici compiuti in passato per le loro famiglie e per il futuro del territorio della Val d’Agri.
La “bussola” dell’agire di amministratori pubblici (Governo, Regione, Comuni) e privati (compagnie petrolifere) – afferma Vittorio Prinzi, presidente dell’Associazione – va orientata su un punto cardinale: il rispetto dell’etica e delle leggi vigenti con cui coniugare salute, ambiente e lavoro e puntare ad uno sviluppo eco-sostenibile, anche nell’interesse delle generazioni future. Pertanto, ogni ipotesi di ripresa dell’attività estrattiva in Basilicata e del COVA e il punto da cui ripartire non potranno prescindere da una puntuale messa a punto dei controlli a tutela della salute e dell’ambiente. Da qui è possibile la ripresa della coltivazione degli idrocarburi, accettando da parte dell’Eni le prescrizioni della magistratura in modo da restituire  l’attività ai lavoratori del COVA e dell’indotto e la serenità a tutti loro e alle loro famiglie. Alla Regione e alla politica il compito di accelerare il processo di riforma dell’Arpab con la dotazione di strumenti, mezzi e personale adeguati. L’iniziativa del Presidente Pittella che ha chiesto all’Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico la convocazione, nelle prossime ore, di uno specifico Tavolo di Crisi sulla vertenza Eni-Val D’Agri va in questa direzione e quindi va incoraggiata e sostenuta per dare soluzioni di emergenza a problemi di emergenza tenuto conto che il ceo Eni Descalzi oggi al Corriere della Sera ha confermato la richiesta di incidente probatorio richiesta destinata purtroppo ad allungare i tempi del contenzioso giudiziario.
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