Il garante dell’infanzia esprime un giudizio positivo sui fondi messi a disposizione dalla Regione Basilicata ed avanza una serie di proposte a tutela dei diritti di quanti sono portatori di diversità fisiche o psichiche
“La scelta della Regione Basilicata di mettere a disposizione nove milioni di euro, per l'arco di un triennio, a sostegno della condizione dei disabili, per aprire concrete prospettive a quanti (bambini e adulti) non hanno le stesse attitudini fisiche o psichiche degli altri, non può non incontrare il plauso del garante per l'infanzia e l'adolescenza”.<br /><br />Così Vincenzo Giuliano per il quale “in questa decisione c’è una filosofia ben precisa tendente non solo ad alleviare le sofferenze fisiche quanto a favorire una possibile parità di vita rispetto a quanti sono e si definiscono normali. Un gesto di solidarietà da non sottovalutare affatto, anche verso le famiglie, costrette spesso a farsi carico di persone con handicap difficili da affrontare con le normali dotazioni. Oltretutto, questa lodevole iniziativa, oltre a trovare ampio riscontro nel comportamento del Garante in questo anno di attività, consente alle istituzioni di essere realmente solidali e unite”.<br /><br />Il garante, in proposito, sostiene “l'esigenza di giungere alla costituzione dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che sia funzionale al controllo in itinere dei fenomeni evolutivi” e considera inoltre “importante, ai fini della conoscenza dello stato delle cose, la costituzione di una banca-dati regionale, utile non solo alla rilevazione dei dati ma anche alla loro valutazione”.<br /><br />“Ecco perché - prosegue Giuliano - è essenziale l’approvazione di una nuova legge regionale sul ‘sistema socio-educativo integrato per la prima infanzia e per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva’, specie per una riconsiderazione delle risorse necessarie al funzionamento dei servizi e per l’individuazione delle varie fonti finanziarie disponibili. Importante dunque una più attenta redazione dei Piani di zona, previsti dalla legge regionale n. 4/2007”.<br /><br />“Ritengo infine essenziale – conclude il garante – la redazione di piani regionali pluriennali e annuali, recependo a livello regionale il modello operativo rappresentato dal ‘IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva’, approvato dall’Osservatorio nazionale infanzia ed adolescenza il 28 luglio 2015".<br /><br />L.C.<br />