Sblocca Italia, Lacorazza: “Si cambia con il confronto”

Dopo la decisione della Consulta, che ieri ha dichiarato illegittima un’altra norma della legge sblocca Italia, il presidente reclama “un processo condiviso” e chiede di “riscrivere un patto democratico con i cittadini e tra istituzioni”

&nbsp;&ldquo;Le Regioni sono parte della Repubblica italiana, sono uno spazio democratico che va reso maggiormente &lsquo;abitabile&rsquo; riducendone i costi e facendo crescere l&rsquo;efficienza della macchina amministrativa. Uno spazio democratico &egrave; un valore che non pu&ograve; essere calpestato. La ulteriore bocciatura da parte della Consulta delle norme dello Sblocca Italia che escludono le Regioni da ogni percorso decisionale, dopo l&rsquo;ammissione del referendum sulle trivelle in mare, ci dicono che il verso giusto per cambiare l&rsquo;Italia, per fare le cose meglio e velocemente non pu&ograve; essere una norma che accentra i poteri ma un processo condiviso&rdquo;.<br /><br />Cos&igrave; il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza commenta la decisione della Consulta, che ieri ha dichiarato l&rsquo;illegittimit&agrave; delle misure contenute nella legge sblocca Italia sulle riapertura dei cantieri, nella parte in cui non prevedono il coinvolgimento delle Regioni per l&rsquo;approvazione dei progetti, dei piani di ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e per l&rsquo;esame dei contratti di programma tra l&rsquo;Enac e i gestori degli scali aeroportuali di interesse nazionale.<br /><br />A parere di Lacorazza &ldquo;anche il fronte caldo che in queste ore si &egrave; aperto sul tema inceneritori (peraltro da Regioni e territori che non hanno promosso il referendum sulle trivelle) certo non pu&ograve; nascondere responsabilit&agrave; locali in tema dei rifiuti ma neanche semplificare le soluzioni. Il Governo ascolti, non alzi muri e non chiuda la porta in faccia a Regioni, enti locali e territori imponendo le scelte anche perch&eacute; si rivelano inefficaci. C&rsquo;&egrave; da riscrivere un patto democratico con i cittadini e tra istituzioni, proprio a partire dai temi energetici ed ambientali. Questo &egrave; il cuore della campagna referendaria sulle trivelle in mare a cui si aggiungeranno i temi posti dai conflitti di attribuzione sollevati davanti alla Corte Costituzionale&rdquo;.<br />

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