"Il severo De Luca, uomo autodefinitosi apartitico, ha mostrato il suo punto debole: il PD.
Da questo accetta di tutto: i nomi degli assessori, le deleghe da affidargli, i ripensamenti, i condizionamenti, le pause di riflessione, le lunghe riunioni, i dictat e i rinvii farsa, come l’ultimo che, a Giunta fatta, pare, si è reso necessario per consentire alla direzione cittadina del PD di ratificare quello che avrebbe dovuto invece decidere.
Per un amministratore che si auto dichiarava lontano e distante dagli schemi della mala politica, è un comportamento convincente, non c’è che dire". Lo dichiara Luciano Petrullo, portavoce Fdi-An città di Potenza.
"Chiarito anche l’arcano del significato di larghe intese per il sindaco De Luca: larghe intese del PD che, magnanimi, hanno accettato alla loro corte un sindaco dalla dubbia provenienza politica. Per il bene della città e dei fatti loro, beninteso.
Ma affinchè venga restituita verginità politica al novello nuovo sindaco del PD sono stati disposti accertamenti che hanno dato luogo a una verità sconcertante.
Pare, infatti, che, al momento delle votazioni per le elezioni comunali, si sia verificato uno scambio di culle, talchè quella del neonato sindaco De Luca è risultata della destra soltanto per errore. Ora che tutto è chiarito e che c’è stato il ricongiungimento familiare, avverrà formalmente anche il nuovo riconoscimento di paternità da parte del PD nei confronti di De Luca. Qualcosa di commovente, non c’è che dire.
Fatto sta che l’uomo tutto d’un pezzo, nella giornata di ieri, convulsa e agitata, così raccontano le cronache, ha dovuto digerire, di buon grado pare di capire, la dettatura di ogni dettaglio della nuova giunta, stabilita a tavolino dai capi corrente del PD, rinunciando alle sue prerogative di sindaco, in altre e diverse stagioni, invece, esercitate con puntiglioso cipiglio.
Chissà, ora forse potremo anche conoscere il misterioso e corposo programma, nascosto finora agli occhi di tutti e indicato come una delle meraviglie del globo terracqueo.
Ai cittadini che avevano, loro sì, chiesto la rivoluzione, bocciando il PD dopo decenni di governi, rimarrà la consolazione di averci provato; proveranno a chiedersi a cosa serva votare, e noi di Fratelli d’Italia con loro, con una certezza, però: che ci proveremo ancora, magari senza più sbagliare il candidato".
BAS 05