Gender, presentato ieri a Potenza il volume di Pace e Di Pietro

La teoria dei gender non esiste e rischia di bloccare le leggi sulle unioni civili. Se ne è discusso ieri a Potenza presso la Biblioteca Nazionale con la presentazione del volume “Gender . Ascesa e dittatura di una teoria che non esiste” di Aurelio Pace e Carlo di Pietro. Un lavoro letterario e di ricerca contenente diverse immagini circa la dottrina gender. I due autori nel corso della presentazione hanno spiegato le finalità di questa ricerca che non mira ad attaccare nessuno, ma solo a documentare, con l’obiettivo di aprire un dibattito. Al centro la tutela dei più deboli, i bambini e quindi il patto di corresponsabilità tra le famiglie e la scuola che va salvaguardato. “La conoscenza è importante per poter scegliere – ha più volte sottolineato Aurelio Pace, dobbiamo insistere con le istituzioni che non possono essere afone. “Siamo partiti da una mozione approvata in maniera trasversale in Consiglio regionale, la prima in Italia – ha sottolineato – e il volume vuole essere strumento di conoscenza e di confronto. Sono 14 milioni le famiglie che aspettano risposte. In Basilicata all’inizio si era forse confuso il tema del gender con quello dell’omosessualità, ora che il tema è caldo, bisogna impegnarsi verso la conoscenza, questo libro documenta e non parla di odio bensì mira al dialogo. Tra gli intervenuti quello del sindaco di Potenza Dario De Luca. “Assistiamo – ha detto – al dibattito in parlamento sulla legge sulle unioni civili ma con la possibilità dello Stepchild adoption in Italia‎ con il quale si aprirebbero le porte ad una serie di tematiche scottanti, in primis alla pratica dell’ utero in affitto. E’ chiaro che i numerosi messaggi ai quali assistiamo, l’ultimo esempio alla kermesse nazional popolare di Sanremo con numerosi messaggi fuorvianti alle famiglie ci impongono di non poter più stare fermi ad assistere. “Un lavoro di ricerca ultimato nell'ultimo anno – ha sottolineato alla platea in sala Carlo Di Pietro – il paradosso è oggi vogliono far credere alla maggioranza delle persone di essere bigotte e intolleranti”. La teoria gender presenta l’essere umano come soggetto neutro alla nascita. Secondo i suoi divulgatori è vero che si nasce con caratteristiche biologiche, ma nella realtà il soggetto può decidere se vestirsi da donna o uomo. Sarebbe quindi la società a voler imporre stereotipi ossessivi fin dalla nascita. I due autori documentano nel volume come tali teorie vengano imposte anche nei programmi scolastici. Un libro che contiene tante immagini e che intende limitare atteggiamenti antidemocratici per favorire un dialogo contro le lobby che puntano a discriminare la libertà degli essere umani, a proprio vantaggio. Proprio per questo ha ricordato nel corso della presentazione Aurelio Pace, è stata presentata la mozione in Consiglio regionale. L’obiettivo è quello di impegnare tutti affinché nelle scuole di ogni ordine e grado non vengano introdotte la teoria del gender e che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, rispettato quanto sancito nella costituzione. “La piramide si è ribaltata. Non è più un bambino che ha diritto alla famiglia , ma è la famiglia composta come la si vuole cha ha diritto a pretendere il figlio.

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