Arpab, Romaniello: “Serve vero cambio di fase”

Per il consigliere del gruppo misto non si può solo denunciare le inefficienze delle direzioni passate o chiedere risorse aggiuntive

&ldquo;Durante l&rsquo;audizione in seconda commissione consiliare il Direttore generale dell&rsquo;Arpab, Edmondo Iannicelli, ha confermato che le passate gestioni sono state inefficienti e ha&nbsp; sottolineato l&rsquo;esigenza che l&rsquo;agenzia si doti di attrezzature e figure professionali capaci di confrontarsi con colossi come Eni ed altri. Purtroppo, alle domande sulle dimissioni del Direttore scientifico da lui stesso scelto, come pure su quelle riguardanti i criteri che lo guideranno sulla nomina del nuovo, non ha dato alcuna risposta&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del gruppo misto, Giannino Romaniello, il quale fa notare che, inoltre, durante i lavori della commissione non &egrave; stata data nessuna risposta sul fatto che rispetto alla integrale applicazione della nuova legge (37/2015) ad oggi permangono ritardi. Infatti, ad oggi ancora non &egrave; stato predisposto il piano triennale e quindi il piano annuale delle attivit&agrave; (art. 13 LR 37/2015). Si continua ad operare, si chiede Romaniello, sulla base di quali priorit&agrave; e decise da chi? Siamo in presenza di forti ritardi nell&rsquo;applicazione della nuova legge che, tra l&rsquo;altro, ha permesso la nomina del nuovo Direttore, e previsto all&rsquo;art. 25 la costituzione della conferenza permanente ed all&rsquo;art. 26 la istituzione del comitato tecnico. La prima ha il compito di programmazione&nbsp; e verifica delle attivit&agrave; di Arpab e il secondo quello di supportare tecnicamente la conferenza. Invece, oggi abbiamo appreso che il direttore generale sta discutendo con il Dipartimento e la Giunta il fabbisogno di risorse finanziarie e di personale senza tener conto di quanto previsto dalla legge&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nessuno mette in discussione &ndash; dichiara il consigliere regionale – che &egrave; la Giunta a doversi far carico di avanzare proposte e mettere a disposizione le risorse necessarie, ma questo non pu&ograve; avvenire esautorando gli organismi che la legge prevede nella definizione di programmi ed attivit&agrave;. Un altro punto oggetto di discussione &egrave; stato quello relativo alla reale integrazione nell&rsquo;ambito dell&rsquo;organizzazione aziendale del personale e del complesso dell&rsquo;ex Agrobios che a quanto pare &egrave; rimasto struttura a parte, nel mentre si dichiara che servono altre circa 80 unit&agrave; come riportato dalla stampa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Al fine di evitare che si giochi allo scarica barile – continua Romaniello – auspichiamo che nelle prossime settimane&nbsp; si provveda a dare piena attuazione alla legge, predisponendo il piano triennale, costituendo gli organismi previsti (conferenza permanente e comitato tecnico), si nomini il nuovo direttore scientifico e si ridefinisca la nuova pianta organica oltre&nbsp; che predisporre un piano di aggiornamento professionale e di formazione aggiuntiva per il personale su cui in questi ultimi anni si &egrave; tentato di scaricare responsabilit&agrave; che sono riconducibili solo ed esclusivamente ai dirigenti, basti pensare al problema dell&rsquo;accreditamento dei laboratori, come pure ai ritardi, per non dire altro, sulla corretta predisposizione ed approvazione dei bilanci&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A Iannicelli &ndash; conclude il consigliere – il compito di aprire veramente un&rsquo;altra fase per l&rsquo;Arpab che sicuramente non pu&ograve; consistere solo nel denunciare le inefficienze delle direzioni passate o chiedere risorse aggiuntive, come pure pensare che la priorit&agrave; sia quella di far pagare alle associazioni i costi della documentazione sui dati che devono essere sempre aggiornati e pubblici&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br />

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