Aias, il presidente Grippo: “No a delegittimazioni strumentali”

“I problemi che sta vivendo l’Aias di Potenza sono ben noti. Così come è nota la loro causa.
Invero è altresì ben nota anche e soprattutto alle sigle sindacali che periodicamente provano ad attaccarci”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il presidente Aias, Gerardo Alfonso Grippo.
“Le ragioni dei problemi economici – scrive Grippo – risiedono tutte nella decisione della Regione Basilicata di rivedere un tetto di spesa contrattualizzato e dopo che, invece, le prestazioni erano state già effettuate. Peraltro la Regione Basilicata deliberò impegni, tesi a evitare una ristrutturazione dell’Azienda che prevedeva tagli al personale ormai sovrabbondante, stante il taglio della spesa, mai mantenuto.
Le sigle sindacali sottoscrissero l’accordo che portò la Regione a deliberare questi impegni ben precisi, basati su un aumento di prestazioni in regime semiresidenziale, ma, mentre l’Aias rispettò i suoi, attraverso, anche, la realizzazione di un centro di riabilitazione a Scanzano Jonico, realizzato con un grande impegno economico, mai contrattualizzato nonostante le pressioni delle famiglie dei disabili del territorio, la Regione risulta, come detto, totalmente inadempiente, come inadempiente è nella remunerazione del servizio trasporto effettuato dal 1970 dall’AIAS di Potenza e mai retribuito, come invece giustamente avviene per l’AIAS gemella dal 2001.
Negli ultimi mesi, però, subiamo ingiustificati attacchi che tendono a minare una reputazione che una Onlus come l’Aias sicuramente non merita, essendo impegnata, da anni, in attività sociali, ottimamente portate avanti, senza perseguire alcuno scopo di lucro.
Accuse di cattiva gestione assolutamente infondate che, evidentemente, hanno mire diverse da quelle sbandierate, non essendo neanche minimamente ragionevole accusarci di cattiva gestione quando i fatti sono ben noti e conosciuti proprio da chi muove le accuse.
Non vorremmo, appunto, che si stesse mettendo in atto una campagna di ingiusta delegittimazione progettata per fini diversi che, francamente, ci sfuggono, ma la cui esistenza appare sempre più plausibile.
Tuteleremo il nostro buon nome in ogni sede possibile auspicando che le sigle sindacali, invece di attaccarci, provino a combattere una comune battaglia, senza perdere di vista l’obiettivo primario che rimane quello di offrire prestazioni a chi ne ha bisogno”.
bas04 

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