“I risultati registrati dal Censis con il bilancio di sostenibilità del welfare italiano ha palesato una verità inaccettabile e ingiusta per i cittadini meridionali: il 41per cento degli intervistati ha pagato prestazioni sanitarie in nero”. Lo sottolinea in una nota la Federconsumatori di Basilicata che si dichiara indignata rispetto al dato emerso e vuole sottolineare la gravità di un sistema “disonesto” che “negherebbe” inevitabilmente il diritto alla salute ai cittadini. “Che le liste d’attesa della sanità pubblica siano lunghe e i costi di quella privata siano accessibili solo ai più abbienti è una verità incontrovertibile – prosegue la nota – e questo costringerebbe i cittadini a privarsi di prestazioni sanitarie di cui hanno bisogno. Ci si trova spesso di fronte a professionisti della sanità che incassano il corrispettivo della visita senza emettere fattura o ricevuta fiscale”. Per la Federconsumatori in questo modo si mette in moto un circolo vizioso dove il medico non paga le tasse, il paziente, che riconosce al professionista il potere di trovare una soluzione al problema che lo affligge, non se la sente di chiedere la fattura di fronte alla gentilezza della segretaria a cui solitamente spetta il delicato compito di chiedergli se vuole o meno la fattura. “Intanto la Regione – è scritto nella nota – si accinge a una sforbiciata di tagli di circa 12 milioni di euro senza aver attivato un minimo confronto con le associazioni dei consumatori”. La Federconsumatori sta lavorando per organizzare il prossimo incontro su questo tema ad Oppido Lucano nel mese di dicembre.
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