Nell’incontro a Rionero in Vulture un primo bilancio del confronto svolto nell’ultimo mese: “Forte richiesta di esplicitare il valore e le norme a tutela della rappresentanza di genere, sostanziale condivisione della scelta fatta sul presidenzialismo”
“Abbiamo voluto i ‘giorni dello Statuto’ con il dichiarato intento di costruire un atto condiviso con la comunità lucana, attraverso un confronto ampio, sulla proposta che la Commissione ha definito con il fine di ricevere osservazioni, critiche, valutazioni, proposte. Gli incontri si sono confermati di grande interesse: cittadini, amministratori, associazioni hanno partecipato in maniera attiva e propositiva favorendo validi approfondimenti e offrendo significativi contributi che, unitamente alle audizioni richieste, saranno decisivi per la stesura finale dello Statuto”. Lo ha detto il presidente della prima Commissione, Vito Santarsiero, nell’incontro pubblico tenuto in serata nel Centro sociale di Rionero in Vulture.<br /><br />Prima di lui è stato il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Mollica, che ha presieduto i lavori, a sottolineare il valore dei sei incontri pubblici svolti sul territorio nell’ultimo mese: “Il confronto è stato utilissimo – ha detto – abbiamo incontrato persone che ci hanno dato suggerimenti importanti, come quello relativo al richiamo – che avevamo dimenticato di inserire – ai diritti delle minoranze etnico linguistiche. Ora è il momento di fare sintesi, passando dalla bozza provvisoria del nuovo Statuto alla stesura definitiva, che dovrà soprattutto enunciare principi generali, sulla base dei quali le varie problematiche saranno affrontate con l’adozione di specifiche leggi”.<br /><br />“Ampia è stata la consapevolezza della importanza dello Statuto – gli ha fatto eco Santarsiero – e quindi, accanto all’apprezzamento per la definizione della proposta, la prima sollecitazione è stata quella di approvarlo in tempi brevi. Sollecitazioni significative sono giunte per rafforzare nello Statuto gli strumenti di partecipazione, sia dei cittadini sia degli Enti locali, alla vita amministrativa della Regione. Circa gli Enti locali, a fronte dell’apprezzamento per la previsione della specifica ‘Consulta’, sollecitazioni e proposte sono venute per un maggior protagonismo delle Unioni dei Comuni e per una maggiore tutela dei piccoli Comuni e delle aree svantaggiate”. “Altre tematiche oggetto di particolare attenzione e sollecitazioni – ha spiegato ancora Santarsiero facendo un primo bilancio degli incontri svolti nell’ultimo mese – sono state quelle connesse ai principi di tutela e salvaguardia dell’ambiente e della valorizzazione dei beni culturali. A Maschito, in particolare, forte è venuta la sollecitazione ad inserire nello Statuto il principio di tutela delle minoranze etnico linguistiche. Documenti e interventi hanno anche accompagnato una forte richiesta a meglio esplicitare sia il valore sia le norme a tutela della rappresentanza di genere. Intenso è stato il dibattito sulla forma di governo con una sostanziale condivisione della scelta fatta sul presidenzialismo, mentre molto variegate sono state le posizioni e le valutazioni sulla scelta tra sospensione o decadenza del ruolo di consigliere nel caso in cui subentri la nomina ad assessore. Chieste anche norme più forti per la sburocratizzazione e semplificazione amministrativa”.<br /><br />"La discussione sullo Statuto – ha detto il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, nel suo intervento di saluto - cade in un particolare momento della vita del paese e della nostra regione, in cui i processi di trasformazione in atto ci consentono di intravedere la direzione di marcia intrapresa. Un momento in cui non è solo in questione il Titolo V ma anche il tema delle macroregioni. Dobbiamo affrontare questa discussione – ha concluso – non come qualcosa di routine, perché dallo Statuto che verrà redatto potremo trarre le ragioni per sostenere l'esistenza in vita della Basilicata".<br /><br />“Abbiamo provato con questa bozza di Statuto – ha detto il consigliere regionale Francesco Pietrantuono (Psi), intervenendo all’incontro – a sollecitare riflessioni sulle tre questioni determinanti il buon funzionamento di una Regione. Innanzitutto sugli equilibri tra decisioni e partecipazione, ovvero tra Consiglio e Giunta. Abbiamo optato di stare nei tempi in cui viviamo nella incessante richiesta di trovare contrappesi al ruolo della Giunta, in secondo luogo il ritorno ad una Regione che programmi e pianifichi e infine il rafforzamento della partecipazione e della rappresentanza”.<br /><br />“Nelle prossime settimane ci attende il lavoro finale di sintesi sul testo del nuovo Statuto – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza concludendo i lavori -, che contiene essenzialmente principi generali e deve per questo essere essenziale, breve e chiaro, come credo ci chiedono i cittadini. La riforma del titolo V della Costituzione configura nuovi poteri, cambia il rapporto fra Stato e Regioni, e a maggior ragione impone che il Consiglio regionale riesca a dotarsi di nuove regole per una democrazia regionale più forte. Il nostro nuovo Statuto si iscriverà dentro questo percorso riformatore, e sarà quindi la prima nuova Carta dei principi per regolare in questa nuova fase l’assetto dei poteri”. A parere di Lacorazza “nel momento di massima difficoltà delle Regioni italiane, perseguire un modello fondato sull’equilibrio è essenziale per affrontare le sfide del futuro. Occorre quindi delineare un rapporto equilibrato tra Regione e territorio, nel quale la Regione si impegna a cedere una parte della sovranità agli enti locali, fra potere legislativo e potere esecutivo, fra i generi, con la piena affermazione delle pari opportunità”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />