"Prendiamo spunto dalle ultime riflessioni prodotte a mezzo stampa da Dino Paradiso (prima) e Piero Lacorazza (dopo), per non far cadere nel vuoto utili contributi che vanno condivisi, oltre a necessari chiarimenti e prese di distanza da posizioni politiche rispettabilissime ma che non rappresentano l'area civatiana di Basilicata. Abbiamo condiviso, nella fase congressuale, la necessità di proporre un’alternativa ai due schieramenti classici ed insieme al contributo importante di Piero Lacorazza, abbiamo dimostrato che c'è, anche nella nostra regione, un pezzo del Pd che, fuori dagli schemi classici, punta al rinnovamento puro e vero della classe dirigente, sgombro da qualsiasi condizionamento e alla valorizzazione della stessa che si aggiunge al protagonismo del partito. Il tutto spingendo fortemente sulla funzione democratica dell'unico partito che oggi può ritenersi tale in Italia, ma che si sta picconando alle sue fondamenta". Così, in un documento, Franco Labriola referente regionale area Civati di Basilicata.
"Insieme, abbiamo deciso di condividere un percorso e oggi dobbiamo rivendicarne la sua autentica natura, non condividendo nella sostanza la frettolosa archiviazione a mezzo stampa messa in atto da Piero Lacorazza.
Noi, area a valenza nazionale e regionale, radicata su tutto il territorio regionale, continueremo a lavorare per un cambiamento vero, rifuggendo dagli slogan di facciata. Non ci basta contrapporre alla Rivoluzione pittelliana, la contro-rivoluzione Lacorazziana, cambiare tutto per non cambiare niente. La nostra funzione – aggiunge Labriola – era e resta quelli di spingere alla valorizzazione di una nuova generazione di classe dirigente che sta già crescendo nel territorio, con il dovere di continuare in questa direzione intrapresa.
Così abbiamo fatto quando abbiamo eletto il giovane Andrea Casarano di Montalbano, quando abbiamo eletto Annalisa Di Giacomo, oggi giovane e dinamica assessore comunale al Comune di Lavello, quando abbiamo proposto Domenico Santomauro di Irsina quale membro della Direzione Regionale Pd non ancora costituita in continuità con quanto intrapreso nel proporre la candidatura alla segretaria regionale di Dino Paradiso.
Siamo ben lieti, finalmente, di condividere la posizione di distanza di Area Riformista sulla Legge elettorale e sulla Riforma del Titolo V, ma non ci sentiamo di aderire d'ufficio alla stessa. Piero Lacorazza, che non è mai stato civatiano, fa una scelta alla luce del sole che noi rispettiamo pienamente.
Noi, un'area nazionale l'abbiamo creata ed alimentata dal nulla e se qualcuno vorrà condividere con NOI un percorso, saremo ben lieti di aprirci per la freschezza e dinamicità che ci caratterizza con il solo interesse di essere protagonisti di un cambiamento e rinnovamento vero. Il resto lo lasciamo volentieri ad altri.
Per questo ci sentiamo di condividere pienamente la riflessione netta delineata da Dino Paradiso sulla esigenza di imprimere un’accelerazione ai processi congressuali (direzione, garanzia e segreteria), per una gestione collegiale del partito, oltre ad una riflessione approfondita nel partito sul rimpasto della Giunta Regionale, nel rispetto delle prerogative del presidente Marcello Pittella.
Se è vero, come è vero, che il presidente ha deciso di archiviare la stagione degli esterni per tornare alla politica, logica conseguenza vuole, come prerogativa, l’entrata in campo dei partiti.
Non condividiamo le continue ingerenze di componenti e sensibilità che utilizzano le istituzioni, per questo motivo – sostiene ancora – affermiamo con convinzione che il presidente Pittella può scegliersi gli assessori senza autorizzazione di nessuno, ma se questi sono donne e uomini del Pd è il partito che dovrà indicarli.
Riteniamo sia un espediente quello usato da Lacorazza quando afferma che “se vuole il Presidente dare una sistemata alla giunta chiamando a sé un uomo autorevole del Pd, lo può fare”. O dentro o fuori.
Scusateci, ma non funziona così!
Se il Partito democratico vorrà indicare suoi uomini e donne, lo potrà fare dopo una sana riflessione interna. Per questo attendiamo di poter dare il nostro contributo nel partito, dove saremo ben lieti di dare il nostro apporto sul percorso non più rinviabile di valorizzazione, rinnovamento e pacificazione del Pd di Basilicata, che non può non passare dal protagonismo dei candidati alla segreteria regionale.
Noi continuiamo a pensare, coerentemente, che non possiamo condividere i processi in atto nella stabilizzazione del ceto politico che governa il partito da vent’anni. Lo abbiamo detto a chiare lettere prima dell’elezione di Antonio Luongo e oggi lo confermiamo a gran voce. Abbiamo il compito di sottrarre, se lo vorrà, il segretario regionale dalla morsa del "bilancino a tutti i costi".
Un processo di pacificazione non può non passare dal pieno coinvolgimento di tutte le aree rappresentative del Partito Democratico, nessuna esclusa!
Auspichiamo che il traghettatore continui ad essere Antonio Luongo, personalità di grande esperienza e di sicuro radicamento ai principi e valori del Partito Democratico, a ferma condizione che imprima un’accelerazione ai processi democratici del partito.
Continuiamo a non capire le dinamiche materane, dove da tempo è in atto il tentativo becero di escludere ad arte le sensibilità libere e critiche. A nulla sono serviti i proclami e riprova ne è la dichiarazione del candidato sindaco del Pd Salvatore Adduce di queste ore. Cosa vuol dire "Se il Pd vuol trovare equilibrio deve farmi rieleggere"?
Come non comprendiamo la contraddizione in termine di Lacorazza – continua Labriola – che chiede il rientro di Folino e noi siamo d'accordo quando, invece, sulla vicenda materana nulla ha detto sulla possibile fuoriuscita di un pezzo importante del partito con il quale ha condiviso il percorso congressuale.
In concreto, noi civatiani di Basilicata condividiamo la nota del candidato alla segreteria regionale Dino Paradiso e confermiamo il nostro impegno a sostenere la fase di cambiamento che Luongo si è impegnato ad interpretare all'atto della sua elezione a segretario, purché si imprima una urgente accelerazione.
E' questo il nostro ruolo, spingere con forza per aprire una stagione nuova, fatta di protagonismo dei tesserati, degli elettori e delle comunità locali della nostra meravigliosa Basilicata, affrontando seriamente i temi che riguardano l'oggi e soprattutto il domani della nostra regione.
Non vogliamo più subire scelte come è accaduto con la vicenda petrolio con relativo Sblocca Italia, ed è per questo che, a parte le conferenze programmatiche di rito, ci interessa che i numerosi studi chiusi nei cassetti siano utilizzati e partecipati. Ad esempio il bel lavoro del nostro Fabrizio Barca nel suo “Luoghi Ideali” conclusosi da poco ci interessa non poco.
Facciamo, infine, gli auguri ad Area Riformista di Basilicata e a Piero Lacorazza, con il quale continueremo a discutere e confrontarci a patto che ci sia rispetto dei ruoli e dei protagonismi, come siamo pronti a dialogare con quanti si sentono interpreti di una stagione di cambiamento, nessuno escluso".
bas 02