In merito all'operazione dei Carabinieri della Compagnia di Venosa e coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, che ha portato all'arresto di cinque persone accusate di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata all'usura aggravata (con tassi del 120%), all'estorsione e all'esercizio abusivo del credito, don Marcello Cozzi – presidente della Fondazione antiusura "Interesse Uomo" e responsabile nazionale anti racket e antiusura per "Libera" – ha rilasciato la seguente dichiarazione.
"È la dimostrazione della diffusione sempre più capillare dell'usura e che purtroppo non ci sono zone franche sia perché la crisi morde dappertutto sia perché c'è sempre più difficoltà nell'accesso al credito.
Ma è anche la conferma di come sia importante denunciare e che solo la denuncia può restituire la libertà e la dignità perse, come ci dicono anche analoghe notizie di cronaca che in queste ore giungono dalla Sicilia.
Ed infine è la conferma di un silenzio in Basilicata di cui non bisogna fidarsi e che sempre più fa da fuoco che cova sotto la cenere. Per chi pensava e pensa che tutto sommato dalle nostri parti dopo parentesi burrascose si sia insediata un'aria di serenità, questi arresti ci dicono che c'è un dietro le quinte che ci preoccupa soprattutto perché sfugge alla conoscenza dei più. Ecco perché inviamo un appello a coloro che continuano a subire qualunque forma di aggressione criminale: ribellatevi".
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