Permesso Palazzo San Gervasio, Pedicini: impugnare sentenza Tar

"Il tema petrolio continua ad essere la vera emergenza della Basilicata.
La notizia che il Tar lucano ha “sbloccato” il permesso di ricerca "Palazzo San Gervasio", per le estrazioni in un'area vastissima del Vulture-Alto Bradano che coinvolge 15 comuni, è un'ulteriore conferma che tutti noi e l'intera comunità lucana non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo mobilitarci ancora di più per evitare che i disegni dei "petrolieri" vengano portati avanti.
Su questa specifica vicenda, ci aspettiamo che la Regione Basilicata e Pittella facciano subito ricorso al Consiglio di Stato e non si nascondano dietro le norme previste dalla legge Sblocca Italia voluta da Renzi e dal Pd". Lo ha sostenuto il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini in una nota inviata alla stampa.
"Se ciò non accadrà, il M5s sarà come sempre insieme ai cittadini per avviare una mobilitazione di massa e salvaguardare il Vulture-Alto Bradano, le sue bellezze naturali e la sua agricoltura. In più – ha sottolineato Pedicini – continuerà ad agire nelle istituzioni a Potenza, a Roma e a Bruxelles con tutti gli strumenti possibili e rafforzerà le iniziative in corso che sta portando avanti. Fra le più significative ricordiamo l'indagine sul petrolio lucano avviata dalla Commissione europea grazie alle denunce del M5s Europa; la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'Eni presentata dal portavoce senatore Vito Petrocelli; le varie mozioni e interrogazioni presentate dai portavoce consiglieri regionali Gianni Perrino e Gianni Leggieri.
Tuttavia, – ha precisato il portavoce del M5s – è bene ricordare che se la Basilicata si trova in questa situazione è colpa degli accordi scellerati sottoscritti negli anni scorsi dai presidenti della Regione Filippo Bubbico e Vito De Filippo e da chi li sosteneva. Non a caso proprio Bubbico e De Filippo sono stati premiati con le loro nomine nel governo Renzi e sono tra gli artefici e sostenitori della legge Sblocca Italia che demanda al governo nazionale tutto il potere decisionale per autorizzare nuove trivelle.
E' fin troppo chiaro che anche questa vicenda del permesso petrolifero "Palazzo San Gervasio" è legata ad intrecci politici e al bluff moratoria attuato da Vito De Filippo nel 2013, quando la Regione si oppose ad alcune autorizzazioni per le estrazioni con l'unico fine di cavalcare l'onda di protesta dei cittadini in vista delle elezioni regionali anticipate che erano state indette a novembre.
Se De Filippo, Bubbico, Speranza e Pittella fossero mai stati contro il petrolio, si sarebbero opposti a Renzi quando ha detto che voleva raddoppiare le trivelle in Basilicata e quando ha fatto approvare la legge Sblocca Italia senza che la Regione Basilicata impugnasse il provvedimento davanti la Corte Costituzionale.
La questione è sempre la stessa – ha concluso Pedicini -, negli anni scorsi i notabili del Pd e dei vecchi partiti lucani di destra e di sinistra hanno svenduto la Basilicata alle lobby degli affari e del petrolio e, anche oggi, continuano a fare di tutto per difendere quegli impegni e incassare, a vari livelli, quello che gli è stato promesso.
E' un disegno inaccettabile che non gli permetteremo di portare avanti!" 

bas 02

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