Referendum, Lacorazza: serve anche a discutere delle Regioni

In una lettera aperta pubblicata oggi dai giornali lucani il presidente del Consiglio regionale replica alla nota di Maria Murante

&ldquo;Il referendum non parte da posizioni No Triv (anche se, naturalmente, io rispetto ogni posizione), ma dalla necessit&agrave; di tutelare le prerogative di Regioni ed Enti locali nelle decisioni che riguardano il loro territorio&rdquo;. Lo scrive Piero Lacorazza, presidente del Consiglio regionale, in una lettera aperta pubblicata oggi dai giornali lucani nella quale replica alla nota che nei giorni scorsi gli aveva indirizzato la segretaria di Sel Maria Murante per sollecitare la discussione in Consiglio regionale di quattro proposte di legge di iniziativa popolare.<br /><br />&ldquo;Questo aspetto mi sembra particolarmente importante &ndash; aggiunge il presidente dell&rsquo;Assemblea – e se i quesiti referendari, gi&agrave; approvati dai Consigli regionali di Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto e Calabria, saranno esaminati anche dalle Regioni Campania, Liguria, Emilia Romagna ed Umbria mentre altre Regioni hanno comunque condiviso l&rsquo;iniziativa, (la Sicilia dando l&#39;ok ma non raggiungendo il quorum e la Lombardia impugnando l&rsquo;art. 38) vuol dire che su questo tema si &egrave; espresso un pezzo importante del mondo istituzionale italiano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Forse &ndash; conclude Lacorazza – i referendum serviranno anche a riaprire una discussione sul ruolo delle Regioni, che per me hanno una grande occasione per tornare a discutere il proprio ruolo di presidio democratico dei territori. E questo &egrave; un altro tema su cui non mancheremo di discutere nei prossimi mesi&rdquo;.<br />&nbsp;

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