Potenza (Pu) su risultati elezioni e situazione politica

"Puntualmente è arrivata anche l’ennesima – pesante ma prevedibile – debacle elettorale del Pd lucano che perde l’amministrazione municipale di Matera. Era già accaduto a Potenza l’anno scorso. Ed è accaduto anche, nel corso dell’ultima tornata amministrativa, in altri paesi, ad esempio a Corleto Perticara e Sant’Arcangelo.
“Qualcuno è pronto, finalmente, a prendersi le responsabilità?”. A chiederselo Antonio Potenza, coordinatore dei Popolari uniti, secondo cui è impossibile che si continui impunemente a distruggere il centrosinistra.
“L’aspetto più incredibile – dice Antonio Potenza – è che noi popolari queste cose le diciamo da anni. Nessuno ci ha mai degnati di una risposta ufficiale. Tantomeno sono stati presi provvedimenti. I risultati sono, tristemente, sotto gli occhi di tutti”.
E’ da molto tempo che i Popolari uniti lucani lanciano un appello dalla doppia valenza: richiamare il Pd a un’autocritica perché ritrovi una dimensione politica sana e alle altre forze moderate del centrosinistra affinché rivendichino il ruolo che spetta loro. Finora invano.
“Alcuni esponenti di punta del Pd – prosegue l’esponente popolare – hanno portato avanti atteggiamenti da ‘ras del quartiere’. Il presidente Pittella decide gli assessori senza ascoltare nessuno, e vediamo tutti l’assenza assoluta di risultati che ha portato la squadra ‘tecnica’ e come sia stata letta la nomina ultima dell’assessore Luca Braia da parte dell’elettorato materano. Poi scendono gli altri grossi nomi, i sottosegretari che pensano di poter risolvere tutto e invece non spostano un voto, anzi”.
Su tutto questo, un atteggiamento che vede il Pd, da molto tempo, arroccatosi in una torre d’avorio dalla quale decide tutto senza azzeccarne una.
“Noi popolari – prosegue Potenza – non abbiamo il piacere di partecipare a una riunione del Pd da tempo immemore. E così altre formazioni considerate minori. Siamo tagliati fuori da qualsiasi decisione, che riguardi i programmi, le scelte strategiche, i nomi, ogni aspetto. Decidono tutto i capi-corrente. Però, se uno è capo-corrente e fa tutto da solo, quando sbaglia – e qui ci sono le prove evidenti che si è sbagliato – ha una sola scelta davanti: dimettersi”.
E invece nell’aria non si percepisce alcuna volontà di assumersi le proprie responsabilità
“Avevamo lasciato un centrosinistra regionale al 67% – commenta il dirigente del Pu – Quanto è rimasto oggi? Chi ha dilapidato quel patrimonio di consensi? Se le ultime gestioni regionali hanno portato a un’emorragia di popolarità, chi ne ha colpa faccia ammenda e si accomodi gentilmente alla porta”.
“E adesso – continua – forse i padroni del vapore capiranno, finalmente, che le forze moderate di questa regione possono determinare la vittoria o la sconfitta. Ma non è solo una questione di voti, che pure ci sono se insieme mettiamo insieme un buon 20%. I programmi elettorali del Pd, scritti come dicevamo in totale isolamento, hanno mostrato tutti i loro limiti: un baratro incolmabile fra le idee del Partito democratico e i bisogni reali della gente. Chi invece è popolare per vocazione intercetta le esigenze dei cittadini naturalmente e le traduce in programmi politici credibili e concreti”.
“Vorrei che fosse chiaro un aspetto – tiene a precisare Potenza dei Popolari uniti – Noi Popolari uniti non amiamo che si ‘rottami’ o si cacci chicchessia. Chiediamo solo che i responsabili di tanta incapacità e insulsaggine politica lascino il campo e che al tavolo siano chiamate anche le altre forze del centrosinistra, quelle che portano con sé un cospicuo bagaglio elettorale e un patrimonio di esperienza utile a ricostituire un centrosinistra allo sbando. Nessuno potrà accusarci di sciacallaggio, perché ripetiamo questi concetti da anni, ammonendo chi di dovere su quale sarebbe stato l’esito delle disastrose scelte del Pd. Oggi la cronaca politica ci dà ragione”.
“Speriamo – conclude Antonio Potenza – che chi non ha voluto mai sentire non sia diventato davvero sordo. Sordo alla realtà della politica ma sordo soprattutto alla voce dei cittadini, i cui bisogni sono l’unica bussola che deve sempre guidarci”.

BAS 05

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