Potenza, Petrullo (FdI-An) su giunta comunale

"Pittella, Margiotta, Scaglione e Iudicello (l’ordine è casuale) capaci di avere diverse vedute su tutto, su una cosa sono d’accordo: vogliono gli assessori al Comune di Potenza. Sarli e Luongo sembrano meno bramosi di seggiole ma pare vinca la maggioranza. Evidentemente il Comune di Potenza fa gola e visto che De Luca incassa il gradimento della cittadinanza, il Pd non vuole rimanere fuori". E' quanto dichiara Luciano Petrullo, portavoce Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale città di Potenza.  
"Pittella riabilita Santarsiero (sarà un caso se lo fa dopo che lo stesso si è schierato con Renzi?), ma dimentica – aggiunge – che proprio la sua decennale gestione ha portato al secondo dissesto.
Il Pd tutto si pavoneggia per la brillante operazione dei cento alloggi, dimenticando di attribuirsi anche il merito di non avere fatto niente semplicemente per 35 anni, e di ammettere che con i cento alloggi, il problema Bucaletto è risolto per un paio di numeri percentuali e non di più.
De Luca, poi, non deve additare gli scempi passati, secondo i maggiorenti del Pd, ma tacere e ancora non si è capito perché. Fratelli d’Italia sta invece ancora aspettando che il Pd si schieri dalla parte degli indignati. Ah!, dimenticavo, De Luca non deve avere a che fare con Fratelli d’Italia, e Iudicello non tratterà mai con Rosa, demone infernale sceso sulla terra, a scompaginare le loro cose.
Queste le premesse che il Pd – sostiene ancora Petrullo –  accompagna alla richiesta, ma sembra quasi una pretesa, di ingresso in giunta, cui segue l’avvertimento: o così o presto finirai il tuo mandato. Avvertimento che la dice lunga sulle priorità (amore per la città, desiderio di costruire assieme per Potenza ecc.). In due parole si ritengono, quelli del Pd, in credito –e chissà perché- ma non si mettono d’accordo su chi debba incassare la cambiale o come il provento debba essere suddiviso, come facevano i pirati col bottino.
Il Pd, insomma, ha messo su un teatro d’avanguardia, dove i protagonisti si confondono nei ruoli ma non negli slogan, ripetuti, però, a casaccio, mostrando facce ora burbere, ora condiscendenti, ora severe, ora magnanime. Non c’è un regista, ma ognuno si fa ogni giorno regista di se stesso e degli altri; non c’è uno scenografo, l’improvvisazione regna sovrana, ragion per cui, nulla di sorprendente se fra qualche giorno riprenderanno a litigare sul numero e i nomi degli assessori pretesi.
De Luca può non rispondere a tutti questi inviti, tanto si smentiranno da soli, come hanno fatto quando sembrava realizzarsi davvero l’ipotesi di un loro ingresso in giunta. Ma la porta era troppo piccola per un assalto in massa e sono rimasti schiacciati all’ingresso gli uni con gli altri. Politicamente goffi anche se ancora supponenti, soprattutto quando si auto attribuiscono il merito di aver finanziato la città di Potenza, quasi si trattasse dei soldi del Pd o della loro città, proprietà privata, evidentemente, solo provvisoriamente in mano a un estraneo al quale dedicano prima una carezza e poi una minaccia, riempiono le pagine dei giornali con le loro stantie chiacchiere".

bas 02

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