Intervenendo sulla Manovra di Assestamento 2015 del Bilancio Regionale della Basilicata, Gianfranco Blasi dirigente nazionale Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale in una nota dichiara : “ Prevale uno spirito pubblico che riduce al minimo ogni pure utile stimolo al mercato del lavoro, al sistema delle piccole e medie imprese, al mondo dell’associazionismo produttivo, alle professioni. Alcuni esempi delle scelte effettuate: praticamente eliminato il fondo per l'efficientamento energetico delle abitazioni. Ridotto quasi a zero il fondo rotativo per le imprese. Ne deriva una società lucana chiusa ed un sistema economico condizionato. Se in Basilicata non ci fossero alcune grandi imprese (Fiat, Ferrero) e se non si coltivassero gli idrocarburi saremmo davvero all'anno zero. Ora, l’Assestamento – sottolinea Blasi -ci suggerisce una scelta strategica da parte dell’amministrazione Pittella. Sostenere i comuni e le province. Evitare il fallimento finanziario e garantire a questi Enti una sopravvivenza gestionale altrimenti impossibile. L’Assestamento ritarda un crono programma puntuale di rilancio dell’economia e della società lucana, mentre anche la programmazione sui fondi comunitari fino al 2020 appare in affanno.
Il collasso del sistema produttivo ed economico è evidente. Questa Manovra si conferma profondamente statalista. Più che investire nel risanamento inutile delle Province (25 milioni di euro) sarebbe stato indispensabile sostenere il Comune di Matera nello sviluppo di azioni tese ad amplificare l’effetto “2019”. La Regione Basilicata si appresta a girare al Comune di Potenza 32 milioni di euro in tre anni. In una città dove il sistema economico non produce ricchezza sufficiente per alzare il prelievo fiscale.
Potenza andrebbe aiutata a superare questa condizione di immobilismo strutturale del suo bilancio. Magari nella sua capacità di investire in infrastrutture e nella individuazione di vocazioni socio economiche e culturali del tutto oggi assenti. Sostenere il debito e finanziare gli equilibri di bilancio senza mutare le condizioni della città è davvero imperdonabile. La finanza comunale – conclude Blasi – fotografa una città povera, senza idee, invecchiata in una lenta agonia, accompagnata in questo suo morire da una classe dirigente che, se possibile, è stata capace di aggravare le condizioni del malato. “Cattivi medici”. E’ il minimo che si possa pensare!”
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