"Le notizie apparse recentemente riguardanti il ritrovamento di sostanze fortemente inquinanti nelle acque sottostanti l’area dell’ ex inceneritore di Potenza in Vallone Calabrese, non possono non suscitare interrogativi e preoccupazioni. Ricordiamo che il sindaco di Potenza Dario De Luca ha disposto con un’ ordinanza il divieto all’utilizzo di queste stesse acque per uso umano ed agricolo ma, a tutt’oggi, non si hanno notizie su quali azioni i vari organismi istituzionali preposti abbiano disposto per accertare le cause di tale inquinamento, la sua portata e le eventuali azioni di bonifica che si debbano effettuare". Lo afferma, in un comunicato il Wwf di Potenza, sottolineando che "nelle prime notizie uscite sulla stampa si erano sottolineati valori per alcune sostanze che sarebbero presenti anche di dieci volte superiori a quanto prevedono i limiti; le stesse sostanze di cui si parla potrebbero essere connesse ad azioni di perforazione. Le notizie non sono state nel frattempo né confermate, né smentite, né si è ben capito da quali fonti provenissero. Ricordiamo che l’area in questione, oltre ad ospitare l’ex inceneritore, è immediatamente sottostante a quella di Monte Grosso, dove è presente il “tristemente” noto omonimo pozzo petrolifero incidentato nel 1998, ed anche alla discarica di rifiuti di Pallareta. Non ci interessa entrare nella dinamica allarmismo-sottovalutazione, ma crediamo sia doveroso da parte degli organi competenti chiarire ed accertare la situazione informando compiutamente la cittadinanza. Da parte nostra non possiamo non ribadire comunque che va messa definitivamente la parola NO alla riapertura del pozzo di Monte Grosso e che vanno compiute tutte le azioni possibili per mettere in sicurezza e monitorare la situazione della discarica di Pallareta".
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