“Le prestazioni erogate nel settore artigiano, dagli Enti Bilaterali, sono un diritto contrattuale del Lavoratore. In materia di Bilateralità il settore artigiano ha fatto da apripista, essendo stato il primo non solo a cogliere, ma anche a dare concretezza attraverso l’atto di indirizzo sulla bilateralità di cui all’accordo del 30 giugno 2010 (firmato Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Cgil, Cisl, Uil), a quelle modifiche, necessarie per conferire effettività ad un sistema bilaterale le cu potenzialità sono sfruttate solo in minima parte”. Lo afferma Giuseppe Gerardi, del coordinamento lavoratori Uil artigianato.
“Il comparto artigiano conta, nonostante le “vittime” mietute dalla crisi, circa 1, 4 milioni di lavoratori artigiani. Se consideriamo che 400.000 di essi appartengono al settore edile, ne rimangono circa 1 milione specificatamente appartenenti al comparto artigiano. Per questo – dice Gerardi – la bilateralità del comparto artigiano è sicuramente uno dei sistemi bilaterali più consolidato. Il suo scopo e la sua origine sono strettamente connesse all’intento di voler riempire i vuoti reali di tutele legislative. Il tutto mediante un sistema di welfare originato dalla contrattualistica, derivante dagli Accordi Interconfederali e dalla comune volontà delle Parti Sociali maggiormente rappresentative del comparto artigiano di erogare, mediante appositi strumenti bilaterali, sia prestazioni esclusive rispetto a quelle offerte dalla pubblica amministrazione, sia prestazioni accessorie di maggiore qualità.
Come Coordinamento Nazionale abbiamo ampiamente discusso al nostro interno su come rinnovare la bilateralità, individuando alcuni punti chiave su cui dover intervenire. Abbiamo più volte ribadito tali concetti in sede di trattativa con le Parti datoriali. L’esigenza di mettere a sistema e di innovare la bilateralità artigiana comporta una serie di azioni iniziali necessarie, quali: realizzare una “Casa della bilateralità Artigiana”; in secondo luogo sarebbe fondamentale operare una semplificazione interna –in termini numerici e delle modalità di voto- degli organismi dei vari strumenti bilaterali; una sede unica della bilateralità artigiana non può prescindere da una banca dati unica degli aderenti (imprese-lavoratori) ai singoli strumenti della bilateralità artigiana e dunque da un sistema informatico unico.
Da quando è nata, la bilateralità artigiana è stata in grado di offrire notevoli prestazioni e servizi ai lavoratori e alle imprese, il più delle volte scoperti dalle garanzie tradizionali di welfare pubblico.
Nonostante la bilateralità operi da sempre in una tale direzione, allargando l’ambito delle tutele a disposizione dei cittadini, sussiste ancora oggi un “attacco” nei confronti del ruolo della rappresentanza esercitato dalle Parti Sociali. Inoltre i cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro e nell’occupazione hanno portato a un forte indebolimento della rappresentanza e della rappresentatività di tutte le Parti Sociali.
Il Coordinamento nazionale dei Lavoratori dell’Artigianato Uil sostiene con forza il processo di rinnovamento. Processo che vede il sindacato sempre più vicino all’impresa e ai lavoratori, attento alla rappresentanza sul territorio e volto a migliorare gli strumenti di cui si è dotato nel tempo.
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