ANISAP: IL PALAZZO CI ASCOLTI

Vogliamo aiutare la Regione ad uscire dall’ “angolo” in cui si è ricacciata nell’erogazione di prestazioni per la salute in nome dei tagli che colpiscono esclusivamente e pesantemente la sanità privata accreditata. E’ quanto si legge in una nota dell’Anisap Basilicata che ha tenuto oggi una manifestazione a Potenza. Le strutture sanitarie private accreditate – si legge nella nota – (una sessantina di poliambulatori specializzati con circa 600 unità lavorative a cui aggiungere decine e decine di liberi professionisti) associate per la grande maggioranza all’Anisap Basilicata, che oggi hanno sospeso la propria attività con una prima iniziativa di protesta, hanno rilanciato proposta e strategia sintetizzabile in una rete integrata pubblico-privata. Anche nelle modalità del messaggio si è scelta la strada innovativa del filmato con le facce di professionisti e personale di strutture accreditate che contribuiscono a soddisfare servizi e prestazioni per la tutela della salute alla vasta utenza lucana, con un peso sull'intero sistema sanitario regionale di appena il 2% (25 milioni di euro l'anno, il “resto” dei 160 milioni è “appannaggio” di altri soggetti specie nel settore della riabilitazione Don Uva, Centri Aias, Padri Trinitari Venosa, Centri di riabilitazione, sino alla Clinica Luccioni di Potenza). Nelle conclusioni Flovilla – che ha annunciato l’erogazione di 2000 prestazioni gratuite a favore degli immigrati che saranno ospitati nei Centri in Basilicata quale ulteriore segnale di sensibilità sociale da parte di chi non antepone i soldi al proprio ruolo di servizio – ha detto che dal 2007 l’Anisap ha presentato una proposta di rete regionale pubblico-privata di laboratori per ridurre i costi e servire l’utenza del territorio e si batterà con ogni strumento perché nessun centro chiuda. Anisap contesta le scelte in materia di diagnostica strumentale e di laboratorio, per una presunta economia di circa 1,5 milioni di euro, annullando provvedimenti regionali in materia di tariffe, già adottati circa un anno fa. Questa volta – ha detto Flovilla – il Palazzo dovrà ascoltarci e sedere finalmente al tavolo con una presenza politica e non più solo ed esclusivamente tecnica. Dunque un’operazione verità su chi fa veramente sprechi nella sanità e chi invece continua ad investire in tecnologia, attrezzature e personale, garantendo al cittadino la libertà di scelta della struttura. Se si vuole veramente fare prevenzione e medicina di prossimità – ha concluso – non si può fare a meno di noi.
bas 03

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