Il consigliere regionale dell’Udc evidenzia come l’immobile storico di pregio di Palazzo San Gervasio, utilizzato per una festa privata, si sia trasformato per un giorno in luogo di bivacchi: “Dai fasti di Federico al convivio della plebe”
“Sarà, forse, colpa delle diverse destinazioni d’uso che hanno snaturato la sua funzione originaria o la poca considerazione per un immobile storico di pregio che hanno consentito alla ‘Domus Federiciana’ di Palazzo San Gervasio di trasformarsi per un giorno in un luogo di ‘bivacchi’”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’ Udc, Francesco Mollica, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale e all’assessore competente, per far luce sulla vicenda.<br /><br />“Eppure – scrive il consigliere dell’Unione di centro - la Basilicata è legata indelebilmente ai monumenti federiciani come se fossero dei veri e propri simboli d’identificazione, per questo rimango interdetto rispetto all’accaduto. Fa bene ricordare a tutti come il Castello Marchesale fu trasformato dallo stesso Federico II, nell’ambito della ristrutturazione delle fortificazioni con lo ‘Statutum de riparatione castrorum’ , da fortificazione (castra) a domus (costruzione articolata che comprende torri, botteghe, stalle e giardini), utilizzandolo dapprima come sito di caccia reale e successivamente come luogo ideale per l’allevamento di cavalli”<br /><br />“E’ da questo momento – aggiunge Mollica – che assurge a ‘Palatium Regium’. Anche il suo successore, Re Manfredi, lo utilizzerà come residenza reale. La Regione Basilicata prende a cuore la vicenda del complesso destinato a crolli ed incuria e ne diventa proprietaria nel 1995 disciplinandone con un’apposita legge, la n. 41, sia l’acquisto che il restauro. Ci son voluti anni prima di trovare le risorse necessarie per il restauro, poi con fondi rivenienti nell'ambito dell'addendum all'accordo di programma quadro in materia di beni ed attività culturali tra Regione Basilicata e Ministero per i Beni e le Attività Culturali (delibera Cipe n. 17/2003) si riesce a recuperare la somma di € 2.000.000,00 bastevoli soltanto per restaurare la parte strutturale. La Regione, poi, demanda nel 2005 l’affidamento dei lavori al comune di Palazzo San Gervasio che procede ad indire la gara. Lavori che, ad oggi, risultano ultimati”.<br /><br />“Certo- scrive il consigliere dell’Udc – posso anche umanamente comprendere che la tentazione di sentirsi nobili per un giorno è stata forte, ma istituzionalmente non posso accettare, tanto meno giustificare, l’atteggiamento incivile dimostrato da coloro che hanno partecipato alla ‘festa privata’, tenutasi all’interno del complesso, lo scorso 19 maggio, tra cui, pare, anche amministratori locali. Non si può sottacere che tale comportamento prefigura, per la Regione Basilicata quale Ente proprietario, una seria responsabilità anche sotto il profilo penale”.<br /><br />“Per questo – chiede Mollica – è importante conoscere se la Regione Basilicata, proprietaria del castello Marchesale ‘Domus Federiciana’, abbia mai autorizzato ‘l’utilizzo’ della struttura da parte degli amministratori di Palazzo San Gervasio e/o di altri utilizzatori. Diversamente, a quale titolo il Comune di Palazzo San Gervasio utilizza e/o consente l’uso dell’immobile da parte di terzi considerando che, allo stato dell’arte, risulta carente di tutte le misure di sicurezza (antincendio, conformità degli impianti, barriere architettoniche ecc…) ed igienico-sanitarie, essendo lo stesso ancora da ultimare e quindi sprovvisto di relativa agibilità”. <br /><br />Mollica chiede infine “quali azioni la Regione Basilicata, in qualità di ente proprietario, intende intraprendere, considerato l’utilizzo improprio della struttura, al fine di tutelare il bene pubblico in corso di restauro”.<br /><br />lc<br />