Cgil: Basilicata e Mezzogiorno per lo sviluppo del Paese

"Mezzogiorno di crisi. Mezzogiorno arretrato. Mezzogiorno che segna il passo. Sono anni, se non decenni, che non viene registrato il minimo segnale che possa indurre alla benché minima idea di recupero in termini di sviluppo e di avanzamento socio economico". E’ quanto sottolinea in una nota Angelo Summa segretario generale della Cgil Basilicata.
“E' sotto gli occhi di tutti: le politiche regionali e i piani di sviluppo hanno  – sottolinea Summa – subito una forte frenata anche per le scelte sbagliate degli ultimi Governi nazionali che hanno tagliato le risorse destinate al Sud. Per questo  occorre aprire una vera e propria vertenza Sud. Partendo naturalmente  dal Piano lavoro come scelta strategica che punti a un piano di investimenti per la realizzazione di una rete dei servizi che rafforzi quelle infrastrutturali e sociali condizione essenziale per creare un'area virtuosa e di eccellenza in termini  di servizi, cultura, formazione e conoscenza.
Ovviamente la classe politica lucana ha le proprie responsabilità. Su tutto bisogna cambiare radicalmente approccio nella logica di utilizzo dei fondi comunitari. Bisogna abbandonare quel meccanismo delle centinaia e centinaia   di misure (ben 350) che è il prodotto di una logica del consenso e della clientela. E' evidente che paga di più avere una gestione frammentata delle risorse in termini di consenso che concentrarle in poche azioni. Ma bisogna scegliere: o si fa il bene proprio e delle aree politiche e di partito o si pensa al bene dei lucani. Questa è la sfida che la classe dirigente lucana deve sapere accettare. Si deve avere il coraggio di concentrare le risorse comunitarie della nuova programmazione in poche misure. Proseguire negli errori del passato o far finta che tutto va bene significa arrendersi alla verità crudele: non c'è futuro. Lo stesso vale per i numeri: l'Istat parla chiaro, al netto della Fiat (che pure merita un discorso a parte e un'operazione verità) la Basilicata e il Sud sono al collasso.
Preferisco guardare – conclude il segretario generale della Cgil Basilicata –  però a quello che si può fare e in tal senso credo sia necessaria assumere una fondamentale accelerata sul mondo della conoscenza e dell'Università: in Basilicata come in tutto il Mezzogiorno. Faccio mie le considerazioni di  Giovanni Pugliese Carratelli che nel 1997 all'ennesimo piano di rilancio dell'Italia basato su azioni poco realistiche scrisse: “è assai penoso pensare all’effetto benefico, e più profondo e più esteso, che si sarebbe potuto ottenere dedicando alla scuola, alla diffusione della cultura, all’appagamento di fondamentali esigenze della vita civile e alle tradizionali attività agricole e industriali, rispondenti alla natura dei luoghi, quel che si è dilapidato in piani dei quali era facile prevedere il fallimento”.

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