Parto cesareo, Piano esiti promuove San Carlo

Meno di una donna su dieci che sceglie l'ospedale lucano per il primo parto deve ricorrere al cesareo

“Meno di una donna su dieci che sceglie il San Carlo per il primo parto deve ricorrere al cesareo”. Il direttore generale Giampiero Maruggi commenta con soddisfazione il risultato raggiunto, emerso dal piano esiti nazionale 2011-2012. “E’ un risultato importante – spiega il dg del San Carlo – raggiunto nel 2012 grazie all’impegno del Dipartimento materno-infantile e dello staff di Direzione nell’affrontare una situazione che vedeva la Basilicata agli ultimi posti in Italia. Questo dato ci colloca oggi in una fascia alta: la media nazionale, infatti è superiore al 26%, quasi il triplo della nostra”.
Se ci si sposta sull’intero campione delle partorienti esaminato nel piano esiti, invece, lo scarto tra l’ospedale di Potenza e il dato nazionale è meno significativo: mentre la media italiana sfiora il 38%, il San Carlo supera il 35%. Questo dato è l’effetto negativo della scarsa attenzione in precedenza riservata a questo tema: una donna che subisce un cesareo per i parti successivi è destinata a rinunciare in seguito alla gioia del parto naturale.  Tra i benefici di un parto naturale c’è, ovviamente la riduzione di complicanze e di ri-ricoveri nelle prime 6 settimane: anche in questo caso i dati del San Carlo sono migliori della media nazionale, in particolare per i ri-ricoveri (lo 0.19 contro lo 0.53 della media nazionale)
Secondo le linee guida del ministero un taglio cesareo è ammesso solo in pochi casi: la posizione podolica del feto a fine gravidanza, la placenta previa, la donna è diabetica e il feto supera i 4 chili e mezzo, in una gravidanza gemellare uno dei feti è in posizione podolica. L’importanza di scongiurare il parto cesareo nasce da un’esigenza di salvaguardia della salute della madre: il taglio cesareo crea un varco in uno strato di cellule che ricopre l’utero e aumenta il rischio nei parti successivi di una condizione detta placenta accreta che mette in pericolo la vita della madre per emorragia.

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