“Il Consiglio di Stato con due sentenze ha respinto i ricorsi del Comune di Potenza e della societa’ immobiliare Maya di Napoli ,avverso le decisioni adottate dal TAR della Basilicata che aveva bloccato la vendita della sede del Tribunale di Potenza. La vicenda – dichiara Pietro Simonetti (Cseres) e’ nota sia per il valore di vendita, la stima iniziale e’ per la spesa che si assumeva il comune per il successivo fitto .Si trattava di una svendita verso privati e l’accumulo di ulteriori debiti per la collettivita’. Potenza e’ prima Citta al Sud per indebitamento procapite. La vendita fu definita’ dall’Amministrazione Comunale un “affarone”. In realta’era uno dei tentativi di svendita per fare cassa e poi lasciare ad altri il carico molto alto delle spese di fitto e di gestione. Si tratta di una bella notizia che rafforza l’iniziativa degli organismi dello stato che si sono opposti, come il Ministero della Giustizia e dell’Avvocatura dello Stato, di Autonomia Forense di Basilicata e della minoranza del Consiglio Comunale e di quanti si battono contro gli sprechi, le speculazioni e la cattiva amministrazione. Si tratta di un suggello indelebile, che nutre anche la giurisprudenza a livello nazionale contro le svendite e l’ingegneria del debito, che accompagna la fine di questa Amministrazione Comunale che lascera ‘ il ricordo che merita e le gravi ricadute sulla Citta’ nei termini conosciuti dalla cittadinanza".
BAS 05