"Il deputato di Forza Italia, Cosimo Latronico, applica oramai alla perfezione il gioco delle tre carte tipico dei governi degli ultimi anni. Gioco col quale il perdente è sempre il territorio e mai gli amici dei governanti".
Lo affermano, in una nota congiunta, i parlamentari Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli (M5S), secondo cui "l'emendamento integrativo del relatore al comma 4 dell’art.13 del disegno di legge 'Destinazione Italia', furbescamente scritto in pieno politichese, non riporterà alcun finanziamento utile agli agricoltori lucani, che da anni attendono la realizzazione dello schema idrico Basento-Bradano.
Contrariamente a quanto da Latronico comunicato ieri ai giornali lucani, subito affiancato da altri esperti del gioco delle tre carte, i parlamentari del Pd, Maria Antezza e Vincenzo Folino – sottolineano i portavoce dell'M5S – i 68 milioni di euro, in rate di circa 6 milioni e 250 mila euro all’anno per 11 anni, erano e restano tolti alla Basilicata a favore dell’Expo 2015, la grande kermesse nazionale che costa agli italiani 15 miliardi di euro, circa 30 mila miliardi di vecchie lire, che si divideranno sostanzialmente le lobby del cemento senza alcun ritorno collettivo.
L’integrazione al comma 4 dell’art. 13 voluta dal parlamentare di Nova Siri ha, infatti, solo una valenza propagandistica dato che nel comma 1 dell’art. 13 è tuttora vigente la disposizione della revoca della delibera Cipe (la 146 del 2006), che riguarda lo schema idrico in terra di Basilicata. E qualora l’Expo 2015 non riuscisse a spendere i soldi del Cipe tolti alla Basilicata, prima di essere restituiti, devono essere utilizzati a sostegno degli interventi di miglioramento della competitività dei porti italiani. Come recita lo stesso Comma 4 dell’art 13 prima dell’integrazione di Latronico.
Questo – aggiungono i parlamentari de M5S – significa che il parlamentare di Nova Siri, insieme ad Antezza e Folino, o sono appunto degli esperti del gioco delle tre carte oppure sono parlamentari molto ottimisti, dato che credono che tra l’Expo 2015 e la ristrutturazione dei porti italiani, rimarrà qualcosa della delibera Cipe per la Basilicata. I cui amministratori regionali hanno ampiamente già dimostrato di non aver alcun interesse allo schema idrico in questione, altrimenti, non se lo sarebbero palleggiato dal 2006 senza realizzarlo.
Il Movimento 5 Stelle – continua la nota – aveva invece correttamente proposto di stralciare completamente le opere finanziate dalla delibera dello schema idrico (quindi quelle relative all'expo) e ripristinare i soldi alla Basilicata come si evidenzia dall'emendamento a firma di Mirella Liuzzi e manco preso in considerazione dalla maggioranza, con Latronico & C. che hanno preferito invece l’emendamento farlocco.
Adesso – concludono Liuzzi e Petrocelli – cercheremo al Senato di presentare un emendamento che recuperi all’istante i 68 milioni di euro, chiedendo nuovamente di sopprimere dal comma 1 dell’art. 13 la delibera Cipe che riguarda la Basilicata. E vedremo cosa gli amici di Latronico, Antezza e Folino voteranno a Palazzo Madama".
bas 07