Per il consigliere regionale: “La vicenda dell’impianto di trattamento rifiuti solidi urbani (Rsu) situato in contrada Carpineto, è l’esempio di una politica spregiudicata, capace di non fermarsi dinanzi a nulla”. Presentata una interrogazione.
“Nel Comune di Lauria, in pieno feudo Pittelliano, tutto è possibile, anche un ‘contributo’, se così possiamo chiamarlo, del Presidente della Regione di 729.753,34 euro a fondo perduto”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Gianni Rosa, che continua affermando: “La vicenda dell’impianto di trattamento rifiuti solidi urbani (Rsu), situato in contrada Carpineto, è l’esempio di una politica spregiudicata, capace di non fermarsi dinanzi a nulla: leggi, regolamenti e disciplinari diventano carta straccia davanti alle esigenze di alcuni Comuni”.<br /><br />“La discarica lauriota di Carpineto – aggiunge Rosa – ha raccolto per mesi i rifiuti provenienti dal nord della Basilicata, oltre le proprie capacità, nonostante avesse registrato perdite di percolato, riversando nell’ambiente sostanze inquinanti. Nel dicembre 2012 diviene necessario realizzare un piano di caratterizzazione per venire a conoscenza dell’entità dell’inquinamento e la Regione Basilicata assegna al Comune di Lauria un finanziamento pari a 1.541.378,00 euro con un fondo rotativo. Si tratta cioè di soldi che devono essere restituiti alla Regione. Il Comune prima accetta il finanziamento, poi, dopo aver approvato un Piano di Caratterizzazione, o giorni rifiuta, perché si accorge di non essere in grado di restituire i soldi alla Regione Basilicata. E’ il 18 marzo 2013. Nel frattempo – continua il consigliere – Pittella diventa presidente della Giunta regionale e tutto diventa più semplice: l’ 8 maggio 2014, il Comune di Lauria trasmette alla Regione una domanda per un finanziamento, questa volta a fondo perduto, di 729.753,34 euro, per l’esecuzione del Piano di Caratterizzazione del sito, che, ricordiamo, doveva essere effettuato già nel 2012. A questo punto, però, c’è un problema: la Regione Basilicata ha un Disciplinare recante i criteri e le modalità di assegnazione di contributi ai Comuni per interventi sul ciclo dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati che di fatto vieta il finanziamento di interventi su discariche adeguate o autorizzate ai sensi dell’ex Decreto legislativo n.36/2003. Proprio come quella di Lauria”.<br /><br />“In perfetto stile craxiano – afferma Rosa – il 10 giugno 2014, con la Dgr n. 692, la Giunta modifica il disciplinare e autorizza il finanziamento. Il 20 giugno 2014 un’ulteriore delibera, la n.730, il Comune di Lauria riceve il tanto sospirato finanziamento di 729.753,34 euro a fondo perduto”.<br /><br />“Abbiamo presentato – riferisce Rosa – un’interrogazione al Presidente della Regione per conoscere le motivazioni alla base dell’assegnazione di questo finanziamento e della modifica al disciplinare per i contributi sul ciclo dei rifiuti ai Comuni. La vicenda evidenzia tanti lati oscuri: dal tira e molla sul finanziamento a valere su un fondo rotativo fino alla sua trasformazione in contributo a fondo perduto grazie al rinnovo dei vertici regionali. A questo punto ci chiediamo, se la vicenda avesse riguardato un altro Comune, la Giunta regionale sarebbe stata così sollecita? Ecco perché abbiamo anche chiesto come la Giunta intende comportarsi nei confronti degli altri Comuni che si trovano nelle stesse condizioni di Lauria”.<br /><br />“La salute dei cittadini e l’ambiente – conclude Rosa – non hanno colore politico, queste corsie preferenziali non fanno altro che ledere la dignità e la credibilità delle istituzioni”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />