Vaccaro (Uil), allarmanti dati comunicazioni lavoro

I dati sulle comunicazioni obbligatorie, riferite al III trimestre 2014, dimostrano come il lavoro sia ancora estremamente fragile. Infatti, 8 ingressi al lavoro ogni 10 restano temporanei e, quindi, deboli. E’ quanto evidenzia il segretario regionale della UIL Basilicata Carmine Vaccaro riferendo che, nello specifico, nella nostra regione sono stati attivati, al III trimestre dell’anno, 33.357 rapporti di lavoro che riguardano 25.334 lavoratori (1,32 rapporto/lavoratore, 1,2% rispetto al III trimestre 2013) ma, contestualmente, nei primi nove mesi del 2014, sono cessati 32.971 rapporti di lavoro che hanno interessato 25.605 lavoratori (1,29 rapporto/lavoratore).  A questi allarmanti dati, occorre ricordare che sono in aumento le richieste di cassa integrazione, infatti una miriade di aziende è ancora in forte e perdurante crisi. Invece che affrontare il tema della crescita per la strada maestra (più consumo interno, investimenti in ricerca e innovazione, massiccia promozione di investimenti pubblici per piccole e medie infrastrutture) – aggiunge Vaccaro – si vuole riformare un sistema complesso come il nostro mercato del lavoro, a costo zero, attraverso una  riduzione di tutele, un aumento della liberalizzazione dei contratti e del facile licenziamento immotivato. Questo non fa crescere il Paese, non va nella direzione di restituire dignità e valore al lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori.
Se la cura per combattere la galoppante e inarrestabile disoccupazione, che attanaglia il nostro Paese, è dunque una maggiore flessibilizzazione dei contratti in entrata e uscita – come prevede il Jobs Act – ci stiamo incamminando sulla strada di un aumento dell’insicurezza lavorativa. Serve un “piano choc” con investimenti in grado di far ripartire i lavori delle piccole e medie opere pubbliche e una chiara ed inequivocabile politica industriale con un mix di investimenti pubblici e privati in grado di attirare capitali esteri. La UIL suggerisce, ormai da mesi, questa ricetta al Governo, insieme a un piano di semplificazione amministrativa e a una politica fiscale che riduca il peso delle imposte sul lavoro dipendente e sulle pensioni.
Con lo sciopero generale del 12 dicembre Cgil e Uil  – afferma Vaccaro – chiederanno al Governo e al Parlamento di cambiare la legge sul lavoro e la legge di stabilità rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova occupazione.
Bisogna invertire la tendenza delle politiche recessive e investire in settori che possano dare concrete risposte al Paese, per rilanciare la produzione, ma anche per la tutela del territorio e dell’assetto idrogeologico che sta producendo sempre più danni rilevanti in termine di vite umane e di costi economici.
La Uil – continua Vaccaro – sciopera sempre e solo per sostenere il merito delle rivendicazioni. Anche in questa circostanza è così: saremo in piazza il 12 dicembre per gli 80 euro ai pensionati, per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, per una legge di stabilità che punti realmente allo sviluppo a partire dal Mezzogiorno, perché le tutele siano davvero crescenti, perché ai giovani sia data stabilità, perché non manchino le risorse per la cassa integrazione.

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