Sono in discussione nell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che ha aperto il confronto con il consiglieri e il governo regionale. Sostegno ai diritti delle persone con disabilità, affidi e adozioni gli altri temi al centro del dibattito
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha avviato oggi il percorso di elaborazione di proposte di legge, mozioni e provvedimenti, che saranno portati all’attenzione dell’Assemblea, su tre importanti temi: lotta alla violenza contro le donne, sostegno ai diritti delle persone con disabilità e istituzione del Servizio regionale per le adozioni nazionali e internazionali e gli affidi familiari. Lo rende noto il presidente dell’Assemblea, Piero Lacorazza, che insieme agli altri componenti dell’organismo (i vicepresidenti Mollica e Galante, i consiglieri segretari Castelluccio e Polese), intende “aprire la discussione su queste grandi emergenze sociali, che l’istituzione regionale può contribuire ad affrontare per offrire ai cittadini risposte adeguate”.<br /><br />“Abbiamo offerto ai consiglieri regionali, al presidente Pittella e alla Giunta – ha affermato ancora Lacorazza – alcuni spunti di riflessione, che sono anche il frutto delle sollecitazioni del mondo associativo. Dopo la pausa estiva cercheremo di raccogliere le opinioni e i contributi di tutti per arrivare a definire proposte condivise su questi temi di grande valenza sociale e civile”.<br /><br />Di seguito una sintesi delle proposte su cui l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha avviato la discussione.<strong><br /><br />Contrasto alla violenza di genere</strong><br /><br />La legge regionale n. 9 del 1999 ha istituito un fondo di solidarietà, intitolato all’avvocata Ester Scardaccione, che serve per sostenere azioni di tutela e sostegno giudiziario (innanzitutto per il pagamento delle spese legali) alle donne vittime di violenza sessuale. La più recente legislazione nazionale (legge n. 38/2009 sullo stalking e legge n. 119/2013 sul femminicidio) interviene sulla stessa materia, offrendo un quadro più organico degli interventi per prevenire e combatte la violenza di genere, prevedendo ad esempio il patrocinio gratuito per i minori e le donne vittime di violenza. Occorre quindi aggiornare la legge regionale n. 9/1999 e modificare la legge regionale n. 26/2007 che ha istituito l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori, per affrontare in maniera organica le questioni con le seguenti proposte:<br /><br />• il patrocinio gratuito viene assicurato dalla legge nazionale, si potrebbe quindi destinare il fondo Ester Scardaccione per aiutare le donne ad intraprendere un nuovo percorso di vita attraverso il finanziamento di “case di semiautonomia” (cioè strutture di ospitalità temporanea per le donne ed i minori che non hanno raggiunto la piena autonomia dopo la dimissione dalla casa protetta del centro antiviolenza);<br />• con l’introduzione del “Codice Rosa”, si è aggiunto un nuovo ed utile strumento di protezione delle donne colpite da violenza: occorre procedere alla concreta attivazione dell’Osservatorio previsto dalla legge regionale n. 26/2007, integrandone i componenti alla luce delle diverse figure che per ragioni istituzionali si occupano della questione nella logica del protocollo firmato per il codice rosa;<br />• sostenere le donne che hanno subito violenza significa anche pensare ad un aiuto economico per l’autonomia economica e lavorativa, favorendo la loro assunzione nelle imprese. Servono misure di sostegno economico ed incentivi alle imprese che assumono donne vittime di violenza.<strong><br /><br />Diritti delle persone con disabilità</strong><br /><br />La Regione dovrebbe recepire e fare propri i principi affermati nella “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, per garantire il pieno rispetto della dignità e i diritti di libertà ed autonomia della persona con disabilità. Le istituzioni devono intervenire nelle dinamiche sociali, culturali, ed economiche per accrescere, a tutti i livelli, l’inclusione sociale e la diretta partecipazione delle persone con disabilità. In questo senso si propone la costituzione di un Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità (composto da rappresentanti delle istituzioni del territorio, delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, delle Asl), che permetta di monitorare in maniera costante la qualità degli interventi pubblici, delle politiche sociali, di sapere come varia nel tempo la domanda di servizi necessari ad assicurare i diritti delle persone con disabilità. L’Osservatorio dovrebbe essere il principale referente del Dipartimento Politiche della persona della Regione Basilicata, cui spetta il compito di programmare le politiche sociali della Regione, individuando anche interventi che vadano anche oltre la dimensione classica delle politiche sociali. <strong><br /><br />Sostegno alle adozioni e agli affidi familiari<br /></strong><br />Istituire il “Servizio regionale per le adozioni nazionali e internazionali e gli affidi familiari”, per informare ed aiutare le famiglie che intendono cimentarsi con le adozioni, o che lo hanno già fatto, e sostenere i minori adottati nel percorso di inserimento sociale; promuovere le migliori condizioni di contesto per sostenere la politica degli affidi familiari, anche attraverso accordi interistituzionali e piani territoriali, redigendo l’anagrafe degli affidatari (per selezionare e formare le coppie e le persone disponibili all’affidamento) e la banca dati dei minori fuori della famiglia (per migliorare l’efficacia dei percorsi socio-educativi. Sono alcune proposte che vengono suggerite da associazioni e famiglie che operano nel campo delle adozioni in Basilicata, che sono state oggetto di una proposta di legge presentata dal consigliere Gianni Rosa e che saranno oggetto di confronto anche nella quarta Commissione presieduta dal consigliere Luigi Bradascio. La Regione potrebbe approvare le proprie “Linee guida” sulle adozioni e sugli affidi, per orientare lazione delle istituzioni del territorio nell’attività di sostegno delle persone e le associazioni impegnate nella grande avventura umana delle adozioni e degli affidi. Su questo tema i componenti dell’Ufficio di Presidenza proporranno una mozione al Consiglio regionale.