Per il vice presidente del Consiglio regionale è giusto che questa società “venga utilizzata appieno per le funzioni e professionalità presenti al proprio interno e che possa, quindi, assolvere a questa funzione”
“Il momento è topico e bisogna dimostrare di essere capaci di fare. Il Recupero, allo stato attuale, dei 69 milioni di euro operato dai parlamentari lucani in sede di commissioni a Roma per la realizzazione di opere infrastrutturali di irrigazione denominate ‘Distretto G’, comporta una responsabilità da parte della Regione di rispettare i tempi richiesti per il loro utilizzo”. E’ quanto dichiara il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, il quale ricorda che si tratta di “adempiere a quanto già richiesto fin dal momento dell’abbreviazione dei termini del finanziamento, che prevedeva la predisposizione di progetto e appalto”.<br /><br />“Già da allora propendevo per l’affidamento dello stesso ad Acqua Spa, nata anche per gestire questi atti con professionalità all’interno della stessa società”, continua Mollica osservando che “risulta acclarato, però, che il Consorzio di bonifica Vulture Alto – Bradano non aveva tutte le professionalità atte a portare avanti quel progetto e proprio per queste motivazioni si è arrivati al punto in cui siamo”.<br /><br />“La rivoluzione democratica – afferma il vice presidente del Consiglio regionale – porta nei suoi intenti una nuova articolazione degli Enti e Società della Regione e del resto Acqua Spa, nata per quei compiti, già attualmente si occupa di conturizzazione e telerilevamento dell’acqua in stretta collaborazione con i Consorzi. Anche Acqua Spa, naturalmente, ha bisogno di ridisegnare il proprio ruolo e questo sarà oggetto di discussione nell’immediato futuro, ma è giusto – conclude Mollica – che attualmente venga utilizzata appieno per le funzioni e professionalità presenti al proprio interno e che possa, quindi, assolvere a questa funzione dove la Regione si gioca la faccia oltre a seguire gli altri lavori attestati ai Consorzi di bonifica che, in attesa del riordino, potrebbero procurare ulteriori danni”.