Il VicePresidente del Consiglio Comunale di Potenza, Antonino Imbesi, in una nota, ha commentato favorevolmente la decisione del Consiglio di Stato di decretare l’impossibilità di vendita del Tribunale di Potenza alle condizioni alle quali la Giunta Municipale aveva ricontrattato e ridotto il prezzo di vendita ai 3/5 del valore stimato inizialmente, stabilendo con atto completamente unilaterale, che il Palazzo di Giustizia venisse ceduto a prezzi irrisori.
"Il vincolo di destinazione che la Giunta aveva deciso unilateralmente di approvare nel maggio 2013 è stato smontato, dopo il TAR, anche dal Consiglio di Stato a cui la Giunta Comunale sei era appellata per tentare di mantenere in piedi il proprio castello di sabbia – ha detto il Consigliere Municipale .Già il 31 ottobre del 2011 avevo sostenuto che la Giunta non potesse procedere alla vendita alle mutate condizioni, chiedendo che il deliberato tornasse in Consiglio e paventando, inoltre, possibili danni erariali a carico degli Assessori da parte della Corte dei Conti se avessero continuato a seguire una strada decisamente non più percorribile dopo che non era stato possibile vendere alle condizioni inizialmente stabilite. Successivamente a maggio 2013 l’intera Opposizione aveva espresso la totale contrarietà all’operazione peraltro raccogliendo anche le firme per la indizione del Consiglio Municipale a norma dell’art.26 dello Statuto Comunale e dell’Art. 33 del Regolamento Comunale.
Il VicePresidente Imbesi ha chiuso ricordando che sarà demandato alla prossima Amministrazione Comunale, che a breve uscirà dalle urne, il compito di trovare metodi e modi virtuosi (nonché rispettosi delle norme) per affrontare di petto e tentare di risolvere, in qualche maniera, la disastrosa situazione economica che la Giunta uscente lascerà in eredità alla città di Potenza.