Le considerazioni del capogruppo consiliare di Sel sull’approvazione della nuova Legge regionale sullo spettacolo dal vivo
“Il merito della nuova 'Legge regionale sullo Spettacolo dal vivo', approvata dal Consiglio regionale il 2 dicembre, è quello, a mio parere, di aver dato un forte segnale ai fermenti di rinnovamento e modernizzazione da più parti richiesi, fino ad oggi regolato da norme obsolete ed in evidente contrasto con l’ordinamento nazionale”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà, Giannino Romaniello, che ricorda: “dal 2011 ho presentato una proposta di legge e seguito con passione il suo iter e, oggi più che mai, credo di aver lavorato nella giusta direzione, anticipando per alcuni versi alcune norme contenute nel Decreto legge Franceschini del luglio scorso”.<br /><br />“Grazie al lavoro della IV Commissione consiliare – continua Romaniello – e ad operatori del settore, finalmente la Basilicata potrà contare su una nuova e più innovativa politica culturale, capace di dare risposte ai differenti progetti, alle diverse esigenze che sono maturate sul territorio: delle capacità individuali, della qualità delle proposte e del loro differente ruolo, nonché della ricaduta sul territorio in termini di occupazione. Le innovazioni contenute nella nuova Legge sullo spettacolo che abbraccia i settori del teatro, musica e danza e dei contenitori culturali, sono finalizzate a rappresentare una realtà unitaria ed articolata di proposte nel rispetto della massima libertà di espressione senza pregiudizi e senza incorrere in modelli di cultura assistita. Si è cercare di favorire lo sviluppo di sistemi integrati di beni e di servizi culturali in stretto raccordo con i soggetti territoriali interessati, ponendo i Comuni al centro delle attività riferite al loro territorio, favorendo forme “rete-culturale” e di collaborazione pubblico-privato”.<br /><br />Romaniello sottolinea che “si è, infine, disciplinato l’accesso a finanziamenti, tenendo distinti quanti quest’attività la svolgono in modo professionale e non dopolavoristico, senza tralasciare il sostegno all’associazionismo diffuso che pur rappresenta un grande e inesauribile serbatoio di vocazioni e talenti, promuovono la diffusione della cultura dello spettacolo nelle scuole e nelle università, valorizzando le tradizioni teatrali e musicali locali. Con la nuova legge regionale – afferma il consigliere – si avrà una maggiore trasparenza nelle assegnazioni dei finanziamenti, che saranno regolate da norme meno discrezionali e con possibilità di verifiche e controlli, tenendo conto della qualità oggettiva delle iniziative ed evitando il moltiplicarsi di lavoro non retribuito, evasione fiscale e contributiva, mancato rispetto dell’applicazione dei contratti di lavoro. In questo quadro di generale cambiamento, la Regione Basilicata avrà più spazio nella programmazione e controllo delle politiche culturali in generale sottraendosi alla gestione diretta che in molti casi è stata indirizzata a ricerca del consenso”.<br /><br />“Sarà ora necessario – conclude Romaniello – coniugare le regole con il mercato e quest’ultimo con il ricambio generazionale, selezionando l’esistente e affidando il settore ad esperti del management culturale, capaci di gestire un bilancio pubblico, dando efficacia alla spesa e ancorando il progetto alla pluriennalità nell’acquisizione dei fondi”.<br /><br /><br /><br /><br /><br />