Valvano (Psi): Sì a primarie, no a “porte girevoli”

“La scelta delle primarie è benefica, costringe a chiarire, fa crescere il coinvolgimento popolare, sollecita la buona politica. E’ la migliore scelta per iniziare a recuperare il divario tra politica e comunità regionale. Ma non basta! Serve un no fermo “alle porte girevoli”. “E' quanto sostiene il segretario regionale del Psi lucano, Livio Valvano commentando la decisione del Partito democratico di Basilicata di fare primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente, primarie su cui i socialisti si erano favorevolmente espressi già un mese fa.
“Se non si è in grado di anteporre una visione, una filosofia e dei valori che devono ispirare la direzione politica del governo regionale, non si è credibili – precisa Valvano – E’ necessario che ci sia un più elevato tasso di coerenza nelle relazioni politiche. Quella coerenza che abbiamo fatto fatica a intravedere nei tre anni che abbiamo alle spalle. Se pensiamo di utilizzare le primarie per “ingabbiare” gli alleati ed utilizzarli per incassare un sostegno elettorale a prescindere dal programma e dal governo, allora partiamo male. Invece, dobbiamo partire con la condivisione e la consapevolezza che ciò che è accaduto negli ultimi anni non si è tradotto in una buona relazione politica, accettabile per gli alleati”.
“Se così fosse quel PD non ci interessa – sottolinea ancora il segretario socialista – Se l’intenzione è quella è bene che il PD decida di affrontare da solo la competizione elettorale. Se invece si vuole davvero compiere l’invocato “esercizio democratico” è necessario che PD, PSI e SEL si ritrovino subito per iniziare il lavoro di costruzione della proposta politico-programmatica della coalizione, delle regole per le primarie a partire dalla condivisione del perimetro che non può essere affidato a tatticismi ne può essere utilizzato da chi pensa di imbastire autobus personali che si svuotano subito dopo la “fermata” elettorale o che si rianimano alla bisogna durante i 5 anni del mandato”. “Certo va compreso il disagio dell’area di centro con cui è necessario dialogare instaurando una relazione politica libera dalla schiavitù dei personalismi e basata, invece, su scelte programmatiche – aggiunge ancora Valvano – Ma il dialogo con l’area di centro non coincide con il “mercato in centro”.

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