Il capogruppo Sel in una lettera inviata al presidente De Filippo e all’assessore Pittella chiede, “nel rispetto di quanto deciso con l’approvazione della mozione in Consiglio regionale, una discussione con tutte le parti interessate”
“Promuovere con urgenza, prima di eventuali altri incontri presso i Ministeri competenti, un tavolo di confronto regionale con tutte le parti interessate, al fine di definire un orientamento comune in merito alla Centrale del Mercure, nel rispetto di quanto deciso dal Consiglio regionale di Basilicata”. E’ quanto chiede il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà in Consiglio regionale, Giannino Romaniello in una lettera inviata al presidente De Filippo e all’assessore Pittella.<br /><br />“Dagli organi di stampa – scrive Romaniello – leggo che nell’incontro tenutosi nella giornata del 5 giugno scorso presso il ministero dello Sviluppo Economico vi sarebbe stato un ‘ok bipartisan’ all’avvio dell’attività della Centrale del Mercure. Vorrei ricordare che il Consiglio regionale della Basilicata, in data 3 novembre 2010, ha approvato una mozione con cui ha espresso un orientamento contrario alla riattivazione della Centrale del Mercure, un progetto che stride con le scelte della Regione Basilicata in materia energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili contenute nel Piear ed ha impegnato la Giunta regionale ad ‘adottare ogni idoneo atto per proporre impugnazione, nelle pertinenti e competenti sedi giudiziarie/amministrative, entro termini utili, avverso il provvedimento autorizzativo al progetto Enel relativo alla Centrale elettrica della Valle del Mercure, pubblicato sul Bur della Regione Calabria in data 5 ottobre 2010, al fine di ottenerne l’annullamento e l’immediata sospensiva”.<br /><br />In ragione di ciò, il capogruppo Sel chiede di sapere “qual è la posizione effettivamente espressa dai rappresentanti della Regione Basilicata nel succitato incontro; quali iniziative sono state intraprese per dare attuazione a quanto deciso in Consiglio e a garanzia delle popolazioni dell’area del Mercure che, in quella occasione, unitamente alle Amministrazioni di Viggianello e Rotonda, furono parti attive nella scelta adottata. Popolazioni e Amministrazioni, successivamente, hanno prodotto iniziative sia in sedi amministrative che politiche finalizzate a salvaguardare il territorio e la sua prospettiva di sviluppo, legata alla valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali di un’area, quale quella del parco, incompatibile con la presenza di una centrale a biomasse delle dimensioni previste dal progetto dell’Enel”.<br /><br />Romaniello, inoltre, ricorda che “la sentenza n. 4400 del 1 agosto 2012 del Consiglio di Stato ha accolto i due ricorsi presentati dai Comuni di Viggianello e Rotonda e dall’Ente parco nazionale del Pollino, annullando il Decreto di autorizzazione rilasciato dalla Regione Calabria il <a href="tel:13/9/2010">13/9/2010</a> n. 13109, e che, ciò nonostante, l’Enel ha proseguito nelle sue attività, anche a seguito dell’impropria autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria con Decreto n. 16459 del 19/11/2012, non tenendo in alcun conto dell’orientamento del Consiglio regionale della Basilicata, violando in tal modo anche quanto previsto dal Decreto Legislativo 152/2006 e successive modifiche (Decreto Legislativo 4/2008), che agli artt. 30 e 31 prevede specifiche azioni in materia di impatti ambientali interregionali e per le attribuzioni di competenze”.<br /><br />“La questione – riferisce infine Romaniello – è oggetto di una interrogazione parlamentare, a firma anche dell’onorevole Antonio Placido (Sel), mentre presso il Tar della Calabria è pendente il ricorso presentato dal Comitato delle popolazioni e dalle Amministrazioni comunali di Viggiano e Rotonda contro il provvedimento di autorizzazione adottato dalla Regione Calabria, con udienza fissata per il 21 prossimo, evento – conclude – sicuramente condizionante per qualunque decisione”.<br />