“Un Piano cerealicolo regionale in sinergia con quello nazionale, una nuova disciplina regionale che favorisca l’aggregazione delle produzioni, un programma di insediamento agro-industriale, la definizione del marchio a tutela del pane e della pasta “made in Lucania”. Queste le azioni da mettere in campo per il sostegno al comparto cerealicolo, a parere di Antonio Nisi responsabile nazionale del gruppo interesse economico della Cia per il comparto cereali. Lo sottolinea in una nota stampa. Nisi comunica inoltre “che sui mercati della Basilicata è da tempo presente grano proveniente soprattutto dall’Ucraina, Kazakhistan, Messico e Turchia, mentre per la pasta prodotta in Italia vengono impiegati grani duri per il 50% di origine estera, con seri problemi di qualità e sanità del prodotto”. “La novità positiva –aggiunge Nisi – è la recente nascita di un’aggregazione economica nazionale composta oltre 60 imprese. Il progetto – conclude – punta a dotare i centri di stoccaggio della strumentazione necessaria ad accertare le caratteristiche qualitative e sanitarie della produzione cerealicola nazionale, per poi mettere in rete i dati così ottenuti".
Bas11